Emergenza coronavirus, anche il Brasile chiude le porte. E la Russia tentenna

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Di Redazione

Erano rimasti tra i pochi paesi al mondo a permettere ancora lo svolgimento di gare di pallavolo senza restrizioni agli spettatori, anche nel momento più difficile della pandemia di coronavirus. Ma ora Brasile e Russia, almeno parzialmente, tornano sui loro passi. La CBV, la Confederazione brasiliana, seguendo le raccomandazioni del Ministero della Salute ha deciso che tutte le partite della Superliga maschile e femminile si giocheranno  porte chiuse a tempo indeterminato, salvo nuove disposizioni.

Per quanto riguarda la Russia, la Federazione ha preso posizione chiedendo che fino al 29 marzo le partite si giochino a porte chiuse “o che il numero degli spettatori sia limitato in conformità con le normative locali“. Questa specificazione è decisiva perché in molte regioni sono comunque permessi gli eventi di massa fino a 5.000 persone: pertanto si giocherà regolarmente con il pubblico a Mosca, San Pietroburgo e nella regione di Sverdlovsk, dove sono in programma alcune gare dei play off femminili.

Stop al pubblico invece in Tatarstan (dove gioca la Dinamo Kazan) e anche a Surgut. In quest’ultimo caso è stato lo stesso Gazprom Ugra, che ospiterà la Dinamo Mosca, a decidere per le porte chiuse: “Riteniamo che, nel contesto della pandemia, sia molto importante mostrare responsabilità sociale. Nonostante che la situazione nella nostra zona sia relativamente favorevole, dobbiamo prendere tutte le misure possibili per evitare la diffusione del virus” ha scritto il club in una nota.

(fonte: Melhor do Volei, Sport Business Gazeta)

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