Emozioni azzurre ieri sera allo Spazio Rosmini di Monza, dove il Volley Talk condotto da Massimo Salmaso ha ripercorso la storia delle nazionali italiane di pallavolo alla presenza di alcune figure chiave del volley italiano: le campionesse del mondo Paola Cardullo, Simona Rinieri e Rachele Sangiuliano e il campione d’Europa e vicecampione olimpico Paolo Cozzi. All’evento inserito nell’EuroVolley Tour, il percorso di avvicinamento ai Campionati Europei femminili che faranno tappa a Monza dal 16 al 19 agosto, sono state presenti anche l’assessore allo Sport del Comune di Monza Viviana Guidetti e la vicepresidente del Coni Claudia Giordani.
Curiosità, aneddoti e racconti particolari hanno caratterizzato la serata, tra i sorrisi e i ricordi di chi ha raccontato le sue esperienze in maglia azzurra. Il racconto è partito dal lontano 1948, anno della prima edizione degli Europei maschili ospitata proprio dall’Italia, passando poi per il 1978, quando la nazionale del “Gabbiano d’Argento” ottenne uno storico argento mondiale: “Nomi come quello di Carmelo Pittera – ha ricordato Cozzi – vengono nominati ancora oggi tra i padri costituenti della pallavolo moderna, siamo tutti loro figli e dobbiamo dire grazie a loro se oggi il volley è uno degli sport più praticati d’Italia“.
I campioni presenti hanno poi ricordato il loro primo impatto con la pallavolo “vista da fuori”: per Cozzi i Mondiali 1994, per Sangiuliano il fatale tie break contro l’Olanda alle Olimpiadi 1996. Discorso diverso per Simona Rinieri: “In casa mia si respirava pallavolo, andavo al PalaCosta di Ravenna a seguire le partite di Nurko Causevic, che poi fu il mio allenatore, e guardavo praticamente tutto, dal maschile al femminile“. Nel 1998 un altro passaggio chiave con l’introduzione del libero, ricordata così da Paola Cardullo, una delle migliori interpreti del ruolo nella storia: “Il mio allenatore mi disse: da domani se vuoi fai il libero, se no puoi stare a casa!“.
La maggior parte degli aneddoti si sono concentrati naturalmente sullo storico Mondiale femminile vinto nel 2002, iniziato con la clamorosa esclusione di Maurizia Cacciatori: “Eravamo a colazione – ha svelato Sangiuliano – Maurizia entrò indicandomi e disse ‘Ci vai tu’: così ho saputo che avrei giocato i Mondiali. Diciamo che il clima era particolare, c’erano volte in cui lasciavamo la valigia in ritiro e poi ci veniva spedita a casa se non eravamo tra le convocate!“. Poi, dopo una prima fase difficile, il crescendo che portò all’oro di Berlino: “Elisa Togut disse: se passiamo, vinciamo. E poi aggiunse: rispetto per tutti, paura di nessuno!“.
Le tre azzurre concordano nel non ricordare quasi nulla della sfida decisiva di Berlino contro gli USA, e per Rinieri c’è una ragione particolare: “Per il test antidoping dovetti bere un sacco di birra, e arrivai alla cena post vittoria già ubriaca!“. La ravennate ha parlato anche di quanto fosse stata destabilizzante l’assenza della fuoriclasse americana Keba Phipps: “Avevamo calibrato la partita su di lei e per noi era un gran caos il fatto che non fosse in campo, tanto che Bonitta nel primo set ci disse: tranquille, cominciamo a giocare“.
Anche per Paolo Cozzi quel Mondiale rappresentò in qualche modo una svolta: “Le ragazze diventarono la nostra asticella da raggiungere. Gian Paolo Montali, gran motivatore, ci disse che se ce l’avevano fatta loro dovevamo vincere anche noi… e nel 2003 conquistammo l’oro agli Europei, tra l’altro proprio nello stesso palazzetto di Berlino“. Ed è proprio dell’ex centrale, oggi commentatore tv, la frase simbolo della serata, ispirata alla consistenza tutt’altro che “leggera” delle divise dell’epoca: “Il peso della maglia azzurra è il più bello da portare, quando la metti ti sembra di volare“.
I ricordi di tre grandi campioni che non sono più tra noi, come Michele Pasinato, Vigor Bovolenta e Sara Anzanello, hanno punteggiato una serata ricca di emozioni e di brividi che ha fatto rivivere a tutti i presenti uno spettacolare percorso fatto, tra l’altro, di 5 Mondiali e 10 Europei vinti, 4 medaglie olimpiche, 8 World League e una VNL. Un’avventura azzurra destinata a continuare ancora a lungo.
(fonte: Comunicato stampa)