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Europei femminili: L’Italia strapazza la Svizzera nel tutto esaurito dell’Arena di Monza

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L’Italia non ha grandi difficoltà nel superare la partita contro le cugine della Svizzera e, con un netto 3-0, si porta nuovamente in vetta alla Pool B, quella dell’Arena di Monza. Proprio come paventato alla vigilia, il palazzetto brianzolo è stato l’ottavo uomo in campo per le azzurre, sostenendo le loro beniamine in ogni loro punto, fino alla vittoria finale. Questa mette praticamente quasi al sicuro la qualificazione della nostra Nazionale, anche se per la matematica certezza bisognerà aspettare ancora del tempo.

Venendo alla partita, Mazzanti ha optato inizialmente, come preannunciato alla vigilia, per lo stesso schieramento visto nel primo incontro degli Europei, inserendo la diagonale “riserva” o meglio, panchinara, ossia quella formata da Francesca Bosio e Paola Egonu, solamente a giochi già in corso d’opera. La voce grossa l’Italia non ha avuto quasi mai avuto bisogno di tirarla fuori appieno, anche se in certi frammenti dell’incontro la Svizzera è sembrata temibile (vedi scambi iniziali del terzo set), salvo poi spegnersi non appena il livello e la velocità del gioco aumentavano.

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Sul fronte muri la differenza è stata sostanziale (7 contro 1, equamente suddivisi), ma anche negli altri fondamentali questa è stata netta. La ricezione ha fatto registrare 59%-29% e l’attacco non di distacca di molto da questa percentuali: 58 a 34. Come ultimo, anche in battuta l’Italia è riuscita a far valere i propri valori, dove i servizi vincenti alla fine sono stati ben 11 (3 a testa per la coppia SyllaAntropova). La scelta di inserire quest’ultima direttamente negli schemi come fosse una veterana della Nazionale, infine, sembra premiare, per ora, le scelte del CT italiano. A fine gara, infatti, sono ben 16 i punti (con la bellezza del 61% in attacco) messi a referto dall’opposta della Savino del Bene Scandicci. Preziosissimo, quindi, il suo apporto, come è stato molto importante anche quello fornito da Pietrini (13); Lubian (12) e Sylla (10). Sul fronte elvetico, invece, l’unica doppia cifra è quella di Laura Kunzler: 10 punti per lei.

La cronaca
Mazzanti decide di partire con lo stesso 6+1 visto all’esordio contro la Romania: Orro-Antropova, Lubian-Danesi, pietrini-Sylla e Fersino libero; di contro, Bertolacci risponde con Wassner-Storck, Matter-Sulser, Lengweiler-Kunzler più Mottis libero.

Dopo il pari iniziale al 5, l’Italia prende confidenza col taraflex e scappa. La fast di Lubian porta il 9-5 in un’Arena di Monza tutta esaurita (3900 spettatori), con il muro della stessa che vale il doppiaggio sulle “cugine” sul 12-6. La Svizzera, però, non ha nulla da perdere e gioca in scioltezza, divertendosi. L’ace dell'”italiana” Storck accorcia sull 14-11 ed obbliga Mazzanti ad interrompere. Servizio vincente chiama servizio vincente. Egonu, entrata a metà set assieme a Bosio a cambiare la diagonale titolare, piazza quello del 16-11, con Danesi che a ruota mette a segno il 17-11 con Bertolacci che raduna le sue. L’opposta ci prende gusto, così mette per terra anche il siluro del 19-11, sempre dai 9 metri, con la “C” perfetta di Lubian a chiudere il primo set sul 25-14.

Al rientro non cambiano le formazioni in campo. Le azzurre guadagnano subito il break di vantaggio grazie al doppio ace di Lubian (3-1), protratto poi dal colpo vincente di Danesi sul 12-9. Nonostante i tentativi elevetici di tenere la scia (13-11 Lengweiler), l’Italia scappa a metà set, dove le lunghezze di distacco diventano 4 dopo il punto dai 9 metri di Danesi: 15-11, con Pietrini che consiglia a Bertolucci di interrompere sul 18-13. Pietrini schiaccia forte sul 20-13, con Antropova che segue a ruota e chiama la CT elvetica alla seconda interruzione nel giro di pochi istanti: 23-16. La sosta serve alle menti biancocrociate che, al rientro, mettono a segno 3 punti consecutivi (ultimo ad opera Pierret), che mettono apprensione a Mazzanti, il quale chiama a sua volta il tempo: 23-19. Il muro di Sylla (rimo punto per lei nella partita) chiude il parziale: 25-19 e 2-0 azzurro.

L’inizio di terzo periodo, più che per degli scambi sensazionali, viene segnato da un episodio che raramente si vede sui campi, per lo meno su quelli italiani. Dopo un colpo di Sylla, la palla viene toccata in difesa (quindi non rilevabile dal videocheck), ma l’arbitro non se ne avvede. Alla richiesta della stessa capitana azzurra, la capitana avversaria, Kunzler, ammette lo stessa deviazione, consegnando il punto alla nazionale di Mazzanti. Tanto di cappello. Nonostante questo, la Svizzera non demorde ed aggredisce, seppur solo sportivamente parlando, le italiane. Sulser va a segno dalla linea di battuta e porta al solo punticino il distacco (10-9), ma anche Pietrini non è da meno e, con due aces consecutivi, riporta la propria squadra a livello di sicurezza: 14-10 e tempo Bertolacci. Sylla porta con sé il 16-10, poi, per non farsi mancare nulla, timbra 3 volte consecutive il cartellino dai 9 metri, chiudendo definitivamente la contesa sul 25-13 e 3-0.

Italia-Svizzera 3-0 (25-14, 25-19, 25-13)
Italia
: Lubian 12, Orro 1, Danesi 8, Pietrini 13, Danesi 8, Antropova 16, Sylla 10; Fersino (L). Degradi, Bosio, Egonu 5, Squarcini. N.E. Parrocchiale (L), Omoruyi. All. Mazzanti
Svizzera: Sulser 3, Storck 6, Lengweiler 4, Matter, Wassner 6, L. Kunzler 10; Mottis (L). De Micheli, Petitat, Pierret 2, Eichler. N.E. Mico, Engel (L) J. Kunzler. All. Bertolacci
Arbitri: Dejan Rogic (SER), Helena Geldof (OLA)
Note: Durata set: 25′ 26′, 23′; tot. 1h 14′. Spettatori: 3900. Italia: battute vincenti 13, battute sbagliate 11, muri 7, errori 20, attacco 58%, ricezione 59%. Svizzera: battute vincenti 2, battute sbagliate 6, muri 1, errori 10, attacco 34%, ricezione 29%.

di Roberto Della Corna

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