Di Redazione
L’emergenza Coronavirus come ben sappiamo ha stoppato tutte le attività sportive del territorio nazionale e con esse anche quelle delle Colibrì. Le attività in palestra si saranno anche arrestate ma non di certo si sono fermati gli allenamenti delle ragazze dell’Ezzelina Volley Carinatese che si sono reinventate nuovi modi di allenarsi in casa.
Dopo oltre un mese di programmazione “home edition” Ezzelina Volley Carinatese può tirare le somme delle ore di lavoro delle proprie atlete e del proprio staff nel mese di marzo.
Un totale di 97744 minuti (162 ore) di lavoro, con picchi individuali di oltre 3000 minuti in soli 21 giorni rendono l’idea di quanto lavoro e motivazione ci siano stati dietro a questa pausa forzata.
Ci spiega il dt Mauro Marchetti:
“Come tutti ci siamo organizzati e abbiamo messo a disposizione fin da subito a tutte le nostre atlete gli strumenti per non fermarsi. La spinta non è stata non tanto l’idea di mettersi in forma per tornare a giocare, ma abbiamo fatto più che altro leva nel mantenere alto il livello motivazionale delle ragazze. Passare da sei giorni su sette in palestra al non allenarsi più non è una cosa semplice. Stoppare tutte le routine quotidiane, poteva innescare un meccanismo di depressione, impotenza ed inattività pericoloso e così siamo subito intervenuti.
Il nostro preparatore Giovanni Fontana ha predisposto giornalmente delle schede ad hoc individuali per le tre formazioni più mature, divise in due sedute pesistiche e in due sedute atletiche per ogni settimana e personalizzate in base agli attrezzi disponibili per ciascuna atleta (chi ha una sala pesi completa a casa e chi invece si allena con 6 bottiglie di acqua da 1,5 litri). Per tutte l’idea è stata di non arrendersi, una soluzione alternativa la si trova sempre. La risposta è pazzesca. Lo vediamo dal monte ore e dai feedback.”
Il nostro preparatore Giovanni Fontana ha predisposto giornalmente delle schede ad hoc individuali per le tre formazioni più mature, divise in due sedute pesistiche e in due sedute atletiche per ogni settimana e personalizzate in base agli attrezzi disponibili per ciascuna atleta (chi ha una sala pesi completa a casa e chi invece si allena con 6 bottiglie di acqua da 1,5 litri). Per tutte l’idea è stata di non arrendersi, una soluzione alternativa la si trova sempre. La risposta è pazzesca. Lo vediamo dal monte ore e dai feedback.”
Prosegue Marchetti:
“L’allenamento tecnico è forse un po’ più difficile da coordinare a distanza a causa delle sue variabili, ma non per questo meno gratificante nel farlo.
Io e Michela Ghiotto abbiamo predisposto degli allenamenti “home edition” individuali e specifici per ruolo e per categoria, con un monitoraggio quotidiano del lavoro, un feedback settimanale e mensile e un videogioco analysis individuale delle atlete che ci inviano le loro prestazioni e noi diamo feedback sui comportamenti corretti e quelli migliorabili. Insomma, una mole di lavoro non da poco che ci dà grande soddisfazione, ma allo stesso tempo speriamo finisca presto per poter tornare tutti assieme in palestra magari per la fine della stagione territoriale che non solo ci vedrebbe impegnati in tutte le Final Four ma soprattutto ci farebbe tornare alla tanto agognata normalità.”
Io e Michela Ghiotto abbiamo predisposto degli allenamenti “home edition” individuali e specifici per ruolo e per categoria, con un monitoraggio quotidiano del lavoro, un feedback settimanale e mensile e un videogioco analysis individuale delle atlete che ci inviano le loro prestazioni e noi diamo feedback sui comportamenti corretti e quelli migliorabili. Insomma, una mole di lavoro non da poco che ci dà grande soddisfazione, ma allo stesso tempo speriamo finisca presto per poter tornare tutti assieme in palestra magari per la fine della stagione territoriale che non solo ci vedrebbe impegnati in tutte le Final Four ma soprattutto ci farebbe tornare alla tanto agognata normalità.”
(Fonte: comunicato stampa)