Di Redazione
L opposto dell’Atlantide sta trascorrendo i giorni in isolamento nella sua casa di Modena tra allenamenti, videochiamate con i compagnie e lezioni.
Fabio Bisi, opposto della Sarca Italia Chef Centrale del Latte, intervistato da Bresci Oggi, parla dalla sua casa in Emilia, nella quale è rientrato da oltre un mese.
Al classe 1994 la mancanza del campo si fa sentire e pesa. «Mi tengo in forma con gli esercizi assegnati dal preparatore atletico, ma certo non è la stessa cosa di giocare su un campo con la palla».
La decisione di lasciare la città è maturata presto. «Quando abbiamo saputo che non ci saremmo più allenati, era chiaro che avremmo dovuto trascorrere il resto del tempo a casa, come tutti. Io vivevo in un appartamento da solo, ma, avendo l’opportunità di stare con la mia famiglia, sono tornato».
Le giornate di Bisi, che in regular season aveva messo a terra 255 palloni (proprio come il compagno di squadra Cisolla), trascorrono tranquille, tra studio, studio e ancora studio. «Sto approfittando di questo periodo per portarmi avanti con gli esami. Sono iscritto a economia e finanza e sto lavorando molto con le lezioni on-line. Poi continuo a fare esercizi per tenermi in forma e porto fuori il cane».
Tra i vari «impegni» giornalieri, anche le videochiamate con i compagni di squadra. «Ogni tanto faccio due chiacchiere con i ragazzi per sapere come stanno e per tenermi aggiornato sul corso degli eventi. Ma soprattutto perché siamo amici, abbiamo creato un bel gruppo a Brescia».
Ora che si conoscono le sorti della stagione, si è certamente risolta una questione non di poco conto. Ne restano però tante altre da affrontare. Come gli accordi con gli sponsor, il prosieguo degli allenamenti e i contratti con i giocatori. «Sarebbe stato difficile riprendere la regular season perché sarebbero dovute slittare in avanti tutte le date di un bel po’. D’altra parte ora ci sono molte altre difficoltà e innumerevoli decisioni da prendere».
«Sono convinto che la decisione di concludere il campionato non sia stata semplice da prendere – prosegue Bisi – ma alla fine si è deciso di preservare la salute di tutti». Anche perché l’emergenza Covid-19 è ancora in pieno corso, e tutt’ora non è possibile sapere quando questo periodo finirà. Ma se fosse esistita una minima possibilità di ricominciare, di una cosa Bisi è certo: «In quel caso – conclude – sarei stato prontissimo a rifare i bagagli e a tornare a Brescia».