Di Redazione
Per un modenese giocare al PalaPanini è sempre un’emozione.
Le porte del tempio del volley saranno però chiuse almeno per un mese.
Per Fabio Soli domenica, quando la sua Monza farà visita alla Leo Shoes per la ripresa dei campionati, sarà un fatto oltremodo insolito: «Sarà strano – racconta l’ex alzatore geminiano a Il Resto del Carlino Modena – ci potrebbe quasi essere il rischio di scambiarla per un’amichevole, rischio che noi non dobbiamo correre. Il bello di giocare a Modena è anche l’ambiente, soprattutto per un modenese come me. Fare grandi giocate o subirle senza i boati del pubblico sarà surreale».
Come vive, anche la sua squadra, questa emergenza?«Non mi metto a discutere di cosa fanno i governi. Noi abbiamo vissuto momenti abbastanza intensi, soprattutto per gli stranieri: non sono a casa loro, affrontare un’emergenza così da straniero ti dà meno punti di riferimento».
Di fatto non giocate da tre settimane? «Subito dopo la Coppa Italia abbiamo imparato che non avremmo giocato la domenica successiva, tre settimane senza giocare sono lunghe: comunque avevamo caricato fisicamente i sette giorni prima».
Secondo lei lo stato d’animo e gli equilibri saranno diversi, in questo rush finale? «Come abitudine penso partita dopo partita, anche adesso che siamo dentro questa emergenza sanitaria. È qualcosa di più grande di noi, non possiamo lamentarci o pensare che influisca su una cosa o un’altra. Dobbiamo essere il più sereni possibile, anche perché non è un capriccio di qualcuno: i provvedimenti presi sono giusti».
Torniamo al volley giocato: che match si aspetta? «La vedo durissima: Modena per i giocatori che ha e la pallavolo che sta esprimendo è una montagna da scalare. Con le grandi abbiamo fatto molta fatica quest’anno, ma proviamo a dare loro fastidio, consapevoli che verremo aggrediti da subito. Bisogna essere capaci di attutire le loro accelerazioni. All’andata è bastato un piccolo calo di Modena e un buon momento nostro per rubargli un set, ci riproveremo».