Di Roberto Zucca
Lo schiacciatore classe 2000 Fabrizio Gironi è una delle novità più interessanti del panorama della Serie A2 nostrana. Caparbietà, ambizione e una buona gavetta hanno fatto di lui un punto di riferimento per la Prisma Taranto di quest’anno, che ha conquistato senza troppi intoppi l’accesso alla prossima Superlega:
“È stata una soddisfazione enorme ottenere l’accesso in Superlega. È il coronamento di una stagione che ha funzionato sotto ogni punto di vista. Riuscire ad ottenere la promozione dopo una serie di finali emozionanti è stato molto bello“.
C’è stato un momento in cui ha capito che quella Superlega era alla vostra portata?
“Quando è tornato Simone Parodi per disputare i play off. Con Simone ho capito che avremmo avuto un’ulteriore marcia in più. È un compagno e un amico di cui ho massima stima“.
Una stima ricambiata. Non è semplice tra chi lotta per lo stesso ruolo.
“Quando alla base ci sono la condivisione, un bel rapporto nello spogliatoio, una storia professionale come quella di Simone, è facile instaurare un legame e una stima. A Taranto si respirava un’aria molto piacevole all’interno del collettivo. Questo poi conta alla fine per raggiungere risultati importanti“.
Fabrizio è cresciuto molto in questo ultimo anno. In cosa si vede cambiato?
“Ho maturato un migliore approccio alla gara, anche nell’affrontare momenti topici, importanti, le classiche fasi che determinano il risultato di una partita. Le affronto con più consapevolezza di cosa posso dare sul campo“.
Prima volta così lontano da casa. Le è pesato?
“Sono scelte necessarie per la propria carriera. All’inizio non è stato facilissimo perché sono cresciuto tra Milano e dintorni. Poi ho respirato da subito aria di casa, e anche con i compagni si è creato un ottimo rapporto che ci ha permesso di affrontare il periodo pandemico senza pensare troppo alle distanze“.
Ha la possibilità di scrivere su un foglio bianco la sua prossima stagione. Dove e cosa vorrebbe ottenere?
“Il dove è ancora in fase negoziale! Vorrei una squadra nella quale poter proseguire il mio percorso di crescita. Valuterei anche la possibilità di restare a Taranto per disputare la Superlega. In ogni caso mi piacerebbe firmare per un progetto interessante, così come lo è stato quest’anno“.
Lei ha giocato nelle nazionali giovanili. Che effetto le fa vedere molti compagni dell’epoca giocare la VNL?
“Sono sicuramente felice per loro, perché hanno fatto la loro parte. Non vivo invidie e gelosie, perché non fa parte del mio carattere. Penso a fare il mio e a crearmi delle occasioni che magari un giorno mi porteranno ad ottenere di nuovo quella maglia“.