Di Redazione
Federica Lisi, moglie dell’ex azzurro Vigor Bovolenta, scomparso prematuramente mentre faceva quello che più amava, è andata avanti e ha cambiato la sua vita. Intervistata dal quotidiano “Libero“, la Lisi si è raccontata a tutto tondo.
Conosco Federica Lisi Bovolenta da qualche anno e so della genuinità e dell’autenticità di ogni suo gesto e ogni sua parola. È sempre stata così, pane al pane e vino al vino, senza filtri e con la forza che solo la verità ha la capacità di donare. Così è stato il suo libro “Noi non ci lasceremo mai” scritto assieme ad Anna Cherubini, che racconta la storia d’amore con suo marito Vigor Bovolenta (Bovo per gli amici), il campione di pallavolo morto il 24 marzo del 2012 nel palazzetto di Macerata mentre giocava una partita.
In quel libro Federica raccontava come era la sua vita prima e dopo quella tragedia inaspettata. Federica e Bovo avevano quattro figli e soltanto sette giorni dopo la scomparsa del marito saprà che il quinto figlio, Andrea, stava per nascere. Una vita sempre giocata in attacco, dove la parola “amore” è sempre stata il leitmotiv di ogni azione.
Federica, che cosa è per te l’amore? «L’amore è l’emozione più grande della vita, rappresenta l’ago della bilancia. Amare significa vivere, senza questo stato di grazia una persona non vive appieno».
Ma dopo quel 24 marzo del 2012 la tua idea di amore si è interrotta? «Non si è mai interrotto il mio sentimento di amare perché fa parte profondamente di me. Amare significa anche lasciare spazio alla disperazione e a volte alla rabbia, come è capitato a me quando ho perso Bovo. Io però nella mia vita sono sempre stata “fiabesca”, tanto che gli amici mi chiamano Cenerentola, anche se la scarpetta la devono ancora fare visto che porto il 41 abbondante. Per me è impossibile vivere senza amore».
Cosa intendi per “amare”? «Amare è condividere, quel sentimento che ti permette di andare avanti e di avere un progetto con qualcuno. Amare ti dà la possibilità di orientarti nel mare della vita».
E quando è mancato Bovo? «Lì avevo le mie quattro “A”, più una in arrivo».
Chi sono le tue quattro più una “A”? «Sono i miei figli: Alessandro, Arianna, Angelica, Aurora e Andrea nella pancia. Non potevo lasciarmi andare nemmeno per un istante. Loro erano il mio progetto, la mia condivisione quotidiana e la speranza per il mio futuro. Amare significa aprirsi e per fare questo devi avere coraggio».
Cosa intendi dire? «Che non è facile aprirsi e affrontare la vita non da vittima ma da protagonista; credere che la vita ti può ancora regalare momenti straordinari basta saperli cogliere e vivere con libertà. La mia è una vita meravigliosamente complicata assieme ai miei cinque figli, che cresco da sola cercando di non fare mancare loro nulla».
Federica oggi come sta? «Io sto bene, devo stare bene, se così non fosse tutti attorno a me starebbero male; per stare bene devo avere il coraggio di vivere la mia vita in attacco e non in difesa. Poi diciamoci la verità, la vita è davvero un attimo; guarda cosa è successo a mio marito o a Nadia Toffa, andarsene a quarant’anni!».
Come è andata avanti la tua vita dopo quella maledetta data? «Aprendomi e condividendo; inizialmente parlando e scrivendo, il libro e le presentazioni (più di cento) sono state terapeutiche. Poi ascoltando e quando inizi a sentire significa che hai svoltato».
Sei andata anche in molte trasmissioni televisive a raccontare la tua storia. «Si, e devo dire che a volte mi sono anche arrabbiata! Sembra che la vita di Federica si sia fermata sette anni fa! Ho dovuto litigare anche con degli autori che volevano soltanto raccontare il momento della morte di Bovo; sono passati sette anni e la mia vita è adesso, nel mio nuovo percorso, dove sempre ci sarà la mia esperienza con mio marito ma in una forma differente».
Stai parlando del tuo sodalizio con Pia Tuccitto? «Certamente con Pia la mia vita è cambiata completamente. Lei è una grandissima cantautrice rock, l’unica donna che ha scritto per Vasco sua la canzone “E”. Così come ha scritto un pezzo per Irene Grandi e Patty Pravo. Noi ci siamo incontrate casualmente al “Roxy Bar” da Red Ronnie».
Che anno era? «Era il 2014 e Red Ronnie mi aveva invitata nella sua trasmissione “Barone Rosso”. Terminata l’intervista sul mio libro, incontro Pia che era lì per presentare il suo nuovo singolo».
Come è stato quel primo incontro? «Abbiamo subito sentito il bisogno di scambiarci le esperienze, e così ho regalato il mio libro a Pia e lei il suo singolo».
Poi? «Sentendo le sue canzoni ci siamo rese conto che l’intreccio delle nostre vite era perfettamente magico e la musica si intrecciava perfettamente con le parole. Le emozioni alla fine sono universali, e tutto questo è arrivato durante un viaggio da Ravenna a Bibbiena dove dovevo presentare il mio libro. Lentamente ma con determinazione abbiamo iniziato a frequentarci; Pia ha conosciuto i miei figli e sentivo sempre più il bisogno di costruire e condividere con lei un pezzo della mia vita. Sentendo le canzoni di Pia, mano a mano capivo che erano una perfetta colonna sonora per il mio libro».
Cosa vi siete detti? «Che dovevamo preparare uno spettacolo assieme e che il mio libro doveva essere sostenuto dalle sue canzoni e dalla sua arte».
Che cosa vi unisce? «Credo che ci unisca un sentimento che ci fa essere profondamente autentiche in ciò che siamo e in ciò che raccontiamo. Non abbiamo paura di mostrare le nostre fragilità ne di far vedere il nostro coraggio. La nostra è una unione che va oltre a qualsiasi cosa; nasce professionale e si fonde con il personale».
Il vostro spettacolo si chiama “ioelei” cosa volete raccontare, che messaggio volete esprimere? «La voglia di vivere e di amare e di tirare fuori l’energia e la forza che tutti abbiamo dentro. È il desiderio di amarsi e di seguire sempre il messaggio del cuore dei sogni e delle passioni. Siamo probabilmente due “pazze” e l’unione della nostra follia ha creato una bomba».
Cosa è scattato tra di voi? «Nulla è per caso e da questo nulla arriva tutto, basta saperlo leggere ed attendere. Io mi sono buttata totalmente in un’altra vita e sono molto serena. Mi piace guardare al di là delle apparenze le persone e cercare di comprendere il buono che esiste in ognuno di noi. La vita è un attimo e mi sono gettata in questa mia nuova vita perché provo sensazioni ed emozioni bellissime».
Come descrivereste il vostro rapporto? «Un rapporto puro. Siamo due donne con quattro palle».