Sei partite, sei vittorie: pronostici rispettati per l’Olanda, che accede senza faticare troppo ai quarti di finale dei Campionati Europei femminili grazie al 3-0 sulla Svizzera. Tra i tanti aspetti del gioco in cui le orange hanno avuto la meglio a Palazzo Wanny c’è sicuramente la fase di transizione: “È una delle chiavi della nostra vittoria – conferma il CT Felix Koslowski nel dopopartita – diventa sempre più importante, è un modo per acquisire fiducia sul campo. Va combinata, naturalmente, con un servizio molto aggressivo e con un buon muro-difesa. Anche l’attacco oggi ha funzionato certamente molto bene“.
Da parte dell’Olanda si è notato anche l’utilizzo della difesa fuori figura (in tuffo o in spostamento): “Sì, il gioco diventa sempre più fisico e veloce – continua l’allenatore tedesco, al suo primo anno sulla panchina olandese – e noi dobbiamo adeguare la nostra difesa. È una delle cose che cerchiamo di migliorare costantemente. Il muro-difesa è il cuore del nostro gioco, è il modo in cui dimostriamo di essere presenti in campo. Oggi ho visto la mia squadra lottare su ogni palla, non è mai successo che una palla cadesse senza che nessuno la toccasse, e questo è il modo in cui voglio che giochiamo“.
Koslowski si fa notare in panchina anche per il costante utilizzo del tablet su cui riguarda gran parte delle fasi di gioco: “Per me è molto importante poter controllare subito il replay dell’azione. Il gioco è molto veloce e a volte è difficile tenere sotto controllo ciò che fanno tutte le giocatrici, quindi controlliamo subito le posizioni, ciò che hanno fatto le avversarie e le loro scelte. E al tempo stesso ci appoggiamo a diverse statistiche per restare aggiornati sull’andamento della partita. È davvero positivo avere a disposizione queste tecnologie nella pallavolo; cerchiamo di usarle nel miglior modo possibile, l’obiettivo è non concentrarsi eccessivamente su di esse ma usarle come uno strumento per migliorarci“.
Da Firenze a… Firenze: Jolien Knollema, dopo due stagioni con la maglia del Bisonte (il prossimo anno giocherà a Stoccarda), è tornata a Palazzo Wanny con la sua nazionale. La schiacciatrice è stata tra le protagoniste di un attacco olandese molto variegato nella tipologia dei colpi: “Il nostro obiettivo è provare differenti tipi di attacchi per mettere fuori gioco le giocatrici avversarie più forti. A volte un pallonetto può servire a impedire loro di attaccare e a controllare il gioco un po’ meglio. Penso che abbiamo fatto davvero un buon lavoro“.
Tanti anche i punti diretti a muro messi a segno dalle orange: “L’altezza è dalla nostra parte – sorride Knollema – ma soprattutto abbiamo un piano partita ben preciso e discutiamo molto sulle posizioni di attacco, per questo riusciamo a murare così tanto. Credo che sia una combinazione di fisica e tattica“.
Interviste di Stefano Sassi