Di Redazione
Ormai la quarantena dovuta alla pandemia, dura da più di un mese e i giocatori continuano la loro nuova quotidianità tra esercizi da casa, film, libri e altro. Filippo Lanza, schiacciatore azzurro e della Sir Safety Conad Perugia, ha raccontato al “Corriere di Verona” come trascorre le sue giornate.
«Come vivo il lockdown? Riguardo vecchie partite dove non ho giocato bene per capire gli errori. Faccio un sacco di conference-call per Ninesquared, la linea di abbigliamento per il volley fondata tre anni fa. Leggo libri, tra gli ultimi La casa delle voci di Donato Carrisi, che consiglio. Poi a chi mi segue su Instagram la sto “menando” sul mangiare sano: condivido ricette con meno carboidrati e più proteine, siamo a secco di attività fisica quindi mangiare bene significa fare già metà del lavoro».
Il lockdown ha cancellato anche i campionati, sia la Superlega che la Champions League. «In entrambi i casi avevamo forti ambizioni. Era il primo anno con Vital Heynen, ct della Polonia, siamo arrivati anche a 24-25 vittorie di fila, lui parla cinque lingue ma soprattutto sa parlare ai giocatori. C’era un percorso, speriamo di portarlo avanti. Io ho un altro anno di contratto, Perugia ha obiettivi prestigiosi, qui sto bene».
Come sta invece la pallavolo? «Fermarsi era inevitabile. Anzi, non mi capacito di come alcuni sport lottino ancora per giocare. Ora ci sarà molto lavoro da fare, per la nostra Lega».
A partire dai contratti. «La Lega stessa ha imposto una riduzione del 30% sugli ingaggi, ma senza chiamare in causa i giocatori, c’è stata poca collaborazione».
E poi il futuro, l’eventualità di una ripresa a porte chiuse. «Spero di no, ma se fosse necessario si mandi il volley in diretta su più reti nazionali, o regaliamo un account per vedere le partite. Teniamo vivo il contatto con la gente».