Finale Scudetto secca? Novara dice no

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Di Redazione

Il prossimo campionato di serie A1 sarà giocato a 13 squadre: Igor Novara, Conegliano, Scandicci, Firenze, Monza, Filottrano, Cuneo, Chieri, Bergamo, Casalmaggiore, Brescia, Busto Arsizio e Club Italia. Sono questi i club che si confronteranno dal weekend del 27 e 28 ottobre per terminare al massimo domenica 12 maggio. Il 18 maggio, ovvero la domenica successiva, si giocherà la finale secca di Champions League. La Supercoppa italiana fra Imoco e Novara è in programma il 28 novembre.

A lasciare molti dubbi, invece, è la formula della finale scudetto: sei club (Novara, Conegliano, Bergamo, Monza, Cuneo e Busto Arsizio) hanno votato per mantenere le cose come sono oggi, ovvero con il tricolore consegnato alla squadra che riuscirà a vincere almeno tre gare delle cinque a disposizione in finale. Gli altri sei club (Firenze, Scandicci, Casalmaggiore, Chieri, Brescia e Filottrano) hanno optato per la finale secca. Situazione in stallo e decisione che in un primo momento sembrava sarebbe dovuta passare per i voti del cda di Lega (dove avrebbe prevalso la finale sulle cinque gare potendo contare sui voti favorevoli di Conegliano e Monza e quello contrario di Casalmaggiore) ma poi, a sorpresa, si è ipotizzato di lasciare il merito della scelta a Mastergroup, la società che organizza gli eventi della Lega volley femminile ma che non è in alcun modo rappresentativa del volere delle società che partecipano al massimo campionato.

Un danno economico – Se si optasse per la soluzione della finale secca il danno economico dai mancati incassi ai botteghini per le finaliste potrebbe essere importante. “Noi viviamo di abbonamenti e biglietti – spiega il gm della Igor Enrico Marchioni: arrivando in finale, poter giocare in casa almeno due partite consente di fare incassi che alla fine della stagione hanno un peso specifico importante. Con una finale secca verrebbe tutto vanificato. Staremo a vedere cosa succederà”.

Tornando alle 13 squadre, Marchioni spiega perché non si è potuto fare altrimenti: “Pesaro ha rinunciato un giorno prima della data ultima per la presentazione delle domande di ammissione, sarebbe stato impossibile per chiunque subentrare in quel momento. La convenzione fra Lega e Federazione prevede che quest’anno il Club Italia giochi la A1, nella prossima stagione la A2 e in quella successiva si ripresenti in A1”.

(Fonte: La Stampa di Novara)

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