Di Redazione
Da sempre ci si chiede come sia possibile che gli Stati Uniti riescano a produrre giocatori così qualitativi sia nella pallavolo che nel beach volley, tanto da arrivare addirittura a vincere titoli olimpici senza avere un campionato professionistico. Ma le cose stanno per cambiare: pochi giorni fa è nata la NVA, National Volleyball Association, il primo tassello per la realizzazione di un torneo nazionale di alto livello.
Dell’associazione fanno parte diverse associazioni e numerose realtà che arrivano dal mondo universitario che in questo momento è l’unico motore della pallavolo americana sia a livello maschile che femminile. Uno dei promotori dell’iniziativa è Russell Holmes, giocatore che ha vestito la maglia della nazionale dopo una lunga esperienza di college e di high school e che attualmente gioca nel Blizzard Volleyball squadra di professionisti da esibizioni che da poco ha completamente cambiato la sua identità scrivendo orgogliosamente sul proprio sito di essere “una delle formazioni fondatrici dell’NVA”.
“Mi hanno chiesto decine di volte quando ci sarebbe stato un campionato professionistico in America – dice Russell Holmes, centrale di 35 anni che in Europa ha giocato anche in Austria, Turchia e Polonia – e la risposta è che il momento giusto è adesso. Abbiamo molti riscontri positivi, squadre che si stanno organizzando, investitori che sono pronti a sponsorizzare e televisioni che sono interessate a offrire il campionato nei propri palinsesti. Siamo già partiti acquistando il dominio di un sito che nascerà a breve (nvausa.com n.d.r.) e conquistando spazi sui social network”.
Uno dei giocatori coinvolti nel progetto sarà Lloy Ball (nella foto), indimenticabile palleggiatore di Modena, campione italiano e campione olimpico che da quando ha concluso la sua attività agonistica ha creato una scuola volley straordinaria, la Pineapple Volley. Il campionato americano inizialmente coinvolgerà otto squadre ma ci sono numerosi interessi, soprattutto da parte delle realtà universitarie, per allargare la lega quanto prima possibile: le franchigie che hanno siglato l’accordo con la NVA sono l’Academy United (Tampa Bay), l’Arizona Sizzle (Phoenix), il Blizzard Volley di Holmes (Lake Forest, California), il Chicago Lights Out Volleyball Club (Chicago), gli Icemen, i Rising Tide (Cheasapeake, Delaware), il Team LVC e il Pineapple Team di Lloy Ball che ha sede a Indianapolis.
Non si tratta della prima lega professionistica di pallavolo nata negli States, un primo tentativo nacque nel 1975 e proseguì per quattro stagioni prima di chiudere i battenti nel 1979. Il principale promotore dell’iniziativa fu il leggendario Wilt Chamberlain che creàò a Seattle un fortissimo polo di aggregazione. Purtroppo il campionato non attecchì e non riuscì a guadagnare tanto abbastanza da sopravvivere: mancavano i soldi dei diritti televisivi che ci sono oggi e sicuramente il mercato delle sponsorizzazioni non è diffuso e potente come quello odierno. La sfida è lanciata: l’obiettivo è portare il campionato sulle tv sportive americane e guadagnare qualche territorio straniero, in particolare il Canada, per chiudere il bilancio in parità dopo le prime due stagioni.