Foto Ufficio Stampa Olimpia Teodora Ravenna

Fipav Basso Tirreno, campionato Under 18 ancora fermo: la protesta dei genitori

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I campionati della categoria Under 18 femminile hanno ormai preso il via su quasi tutto il territorio nazionale, ma non nelle province di Pisa, Livorno e Grosseto: qui, alla data del 17 ottobre, tutto è ancora fermo e le società non hanno ricevuto neppure il calendario del torneo. Una situazione che ha spinto uno dei tanti genitori coinvolti a indirizzare una lettera aperta al presidente del Comitato Territoriale Fipav Basso Tirreno, che organizza i campionati in questione, per denunciare lo stato delle cose e chiedere un intervento dei dirigenti federali.

Le scrivo per manifestare tutta la mia perplessità – si legge nella lettera – per come il Comitato Territoriale gestisce i vari campionati giovanili, in particolare trovo surreale la situazione dell’Under 18. Siamo al 17 ottobre ed ancora non si ha la minima traccia di un calendario, oltreché di una data certa per l’inizio della prima fase. Tutto questo è frustrante per le atlete che oltretutto vedono le loro ‘colleghe’ di squadre limitrofe, ma appartenenti a Comitati Territoriali diversi (Appennino, Etruria e Firenze), che invece già da alcune settimane giocano gare ufficiali di campionato“.

Questi sono i fatti e non credo possano essere confutati – continua il genitore – l’amarezza delle tesserate è tangibile ed ogni società la vive sulla propria pelle, per misurarla sarebbe necessario frequentare di tanto in tanto le palestre per rendersene conto a pieno. Personalmente non so, e non mi interessa sapere quelle che sono state le promesse elettorali, né quello che è il programma di mandato suo e della sua squadra, non so neanche se qualcosa è andato storto nel corso di questi mesi ed in particolare nel post pandemia, so però che queste ragazze, queste squadre, queste società, meritano campionati all’altezza del loro impegno e del loro sforzo che si sviluppa per 10-11 mesi all’anno a fronte di una ventina di partite scarse (spesso completamente a senso unico). Basta fare un rapido calcolo: alla media di una partita a settimana, 20 partite sono appena 5 mesi di gioco, neanche la metà di quanto stanno in palestra“.

La lettera si conclude poi con “un suggerimento, che vuole anche essere una mano tesa: se il suo comitato ha difficoltà organizzative sarebbe opportuno chiedere aiuto alle società, rivolgersi a loro per cercare all’interno delle stesse forze nuove che possono ‘dare una mano’, chiedere aiuto non è segno di debolezza, ma di forza, ed in questo caso lo si farebbe nel solo e unico interesse delle pallavoliste in primis e delle società in seconda battuta.”

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