La gloriosa storia del Comitato Territoriale Fipav Ravenna si avvia alla conclusione: prima ancora dell’annunciata fusione con altri CT, è stata la Federazione nazionale a commissariare l’istituzione, decretando la chiusura anticipata del mandato del presidente Emanuele Monduzzi e del suo Consiglio. L’annuncio è arrivato proprio dall’ormai ex numero uno del Comitato, che definisce la decisione “un fulmine a ciel sereno e decisamente inaspettata per la motivazione. Non si tratta infatti del problema storico del Comitato di Ravenna, relativo alla mancanza di società affiliate, ma di cosiddette inadempienze amministrative“.
“Non si tratta di conti non in ordine, mancanza di fondi, pagamenti non effettuati o problemi coi fornitori – chiarisce Monduzzi – bensì di ritardi nell’inserimento della contabilità nel portale amministrativo Fipav. Il Comitato, seppur piccolo, gode di ottima salute dal punto di vista economico. Saremmo dovuti arrivare alla fine del nostro mandato e guidare il nostro territorio alla fusione con un territorio vicino; i campionati territoriali dopo la pausa sarebbero dovuti ripartire, cosi come la formazione degli allenatori e tutte le altre attività programmate dal Comitato, ma ora non sappiamo cosa succederà, chi arriverà e cosa farà“.
Nel suo post su Facebook il dirigente ravennate non risparmia un duro attacco alla Federazione centrale: “Saremmo stati probabilmente tutti più sereni nell’accettare questo tipo di decisione se fosse venuta da un organo nazionale efficiente e virtuoso, ma praticamente tutto il mondo della pallavolo, e non solo, sa che Fipav Roma è tutto tranne che un organo virtuoso, un organo fortemente politico che non perde mai occasione per sbagliare una decisione, pronto a scagliarsi contro un organo periferico ma poi pasciuto nell’organizzare assemblee faraoniche e per loro stessa ammissione inutili; un organo che fa della burocrazia un suo asset primario, ma che poi lascia decine e decine di collaboratori sportivi senza contratto nonostante le profumate consulenze a bilancio“.
“A volte conviene spostare l’attenzione altrove – prosegue Monduzzi – puntando il dito contro un piccolo Comitato dell’Emilia-Romagna, Regione che, si è capito molto bene, non sta proprio simpaticissima ai feudatari di Roma. Anche qui una doverosa precisazione: il movimento della pallavolo e del beach è florido ma sicuramente è tale non grazie a loro ma nonostante loro. La Federazione ha un grande potenziale e soggetti molti professionali che ci lavorano ma meglio lasciar perdere l’inadeguata parte politica, in primis Consiglio Federale e Segretario Nazionale; non siamo di certo solo noi a dirlo ma basta fare un giro sulle testate nazionali, su tutti i social e, per testimonianza diretta, sulle stesse chat dei colleghi presidenti territoriali“.
Parole molto dure (che con ogni probabilità costeranno una squalifica al dirigente) e che fanno riferimento anche a un episodio di poco precedente: pochi giorni prima di Natale, infatti, anche la Fipav Modena è finita nel mirino della Federazione nazionale, che ha aperto un’indagine sui compensi versati a Maurizio Marinelli ed Elisa Pedroni, consiglieri dimissionari ma anche organizzatori e gestori dei campionati locali e giovanili. Anche per questo Comitato c’è l’ipotesi del commissariamento nel caso in cui le indagini rilevino irregolarità.
(fonte: Fipav Ravenna)