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Focus: Andrea Giani ci parla di Amir Tizi-Oualou, oggetto del desiderio di molti

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Mentre si fanno frenetiche le voci di mercato riguardanti diversi palleggiatori del nostro campionato, vi aiutiamo a conoscerne meglio uno, giovanissimo, di cui si parla un gran bene e che potrebbe diventare presto l’oggetto del desiderio di alcuni top club di Superlega: stiamo parlando del francese Amir Tizi-Oualou.

Classe 2005, 197 centimetri, Amir sta facendo faville con il Tourcoing Lille Métropole nel massimo campionato francese. È un giocatore che va regolarmente a punti: in undici giornate sin qui disputate ha messo a terra 72 punti, con una media di 6,5 a match, oltre a 13 ace e 12 muri vincenti. Agli ultimi Europei Under 22 si è messo la medaglia d’oro al collo con la Francia, battendo in finale al tie-break proprio l’Italia, portandosi a casa anche i titoli di MVP e miglior palleggiatore dell’intera rassegna continentale.

foto Volleyball World

A raccontarcelo è nientemeno che Andrea Giani, ct della Francia campione olimpico a Parigi 2024.

UN GIOCATORE DI CARATTERE
“Di Amir, a prescindere dalle qualità tecniche e dal talento, è il carattere che è interessante perché aiuta i compagni in primis, e secondo me per il ruolo che ha deve essere la prima caratteristica”.

PERSONALITA’ E AUTOREVOLEZZA
“Ha fatto tre settimane con noi l’anno scorso e, nonostante sia giovane, gli altri senior lo rispettavano. Quindi questo è già un primo passo importante. Nella nazionale giovanile è proprio nel centro della squadra, come deve essere il palleggiatore”.

CARATTERISTICHE DA TOP
“Ha proprio caratteristiche da palleggiatore di primissimo livello. Sta facendo una stagione importante nel suo club, la prima per lui da titolare e questo significa che ha anche grande sicurezza. E poi, partendo proprio dal palleggio, ha caratteristiche che sono molto importanti per un palleggiatore. Molti guardano al fatto che abbia il fisico, il muro, la battuta, e li ha sicuramente, ma il palleggiatore deve palleggiare e lui secondo me ha talento proprio nelle mani, ha la testa per migliorarsi tatticamente e per riconoscere le situazioni di gioco. Nonostante sia molto giovane, in questo credo sia già abbastanza avanti, quindi è un palleggiatore che ha proprio i mezzi per diventare di primo primo livello”.

Di Giuliano Bindoni

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