Franceschini su Gara 3

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Perugia – Manca poco al terzo atto della semifinale scudetto, e in casa Perugia ci  si sta concentrando sull’ allenamento con la palla.  Una settimana intera è senza dubbio necessaria per preparare la terza sfida della semifinale dei play-off scudetto. Non una gara qualsiasi ma l’assalto al fortino del Pala-Trento che in questa stagione nessuno è riuscito ad espugnare. Ci dovranno riuscire i block-devils se vogliono approdare all’epilogo del campionato tricolore domenica prossima. Una gara decisiva per la serie con i bianconeri che saranno accompagnati da quattrocento tifosi pronti all’esodo. A questo duello non potrà partecipare lo schiacciatore Aaron Russell che ieri è stato sottoposto ad un intervento chirurgico alla caviglia a Bologna dal professor Giannini dopo la lesione ai legamenti procuratasi in allenamento, ma probabilmente neppure il centrale Emanuele Birarelli che ha avuto un problema abbastanza serio all’adduttore della gamba. Anche la partita, che inizialmente era in programma su RaiSport+ con diretta televisiva, potrebbe saltare. Il comitato di redazione di Rai Sport ha proclamato uno sciopero emettendo una nota dove si dice che domenica 9 aprile la normale programmazione televisiva potrebbe subire delle modifiche. Nel frattempo impazza la febbre per la champions league, le sfidanti di Perugia usciranno dai confronti tra i russi di Kazan e Belgorod, gli italiani di Modena e Civitanova Marche, nonché dal match tra Berlino e Mosca. A parlare del momento è l’atleta umbro Alessandro Franceschini: «Personalmente l’emozione è sempre di meno, sintomo che ci stiamo abituando tutti a giocare i grandi appuntamenti. Quello che ci manca è vivere quotidianamente questi momenti ma se uno come me inizia ad abituarsi significa che stiamo tutti acquisendo consapevolezza. Se non fa più notizia per me giocare queste gare, figuriamoci per i miei compagni. Noto con estremo piacere che l’ambiente che ci sta intorno è sempre più competente, è più informato e capisce in maniera sempre maggiore di pallavolo, non sto parlando solo dei tifosi. È bello che andando in giro la gente ti riconosce e ti saluta, mi è successo di essere fermato mentre mi trovavo a Bologna e di ricevere la richiesta di un selfie, ed io non sono un titolare. Il merito di aver fatto crescere l’immagine di questa squadra è del club e dei campioni che ha ingaggiato. Dal punto di vista emotivo l’infortunio di Russell ci ha un po’ destabilizzato inizialmente, la vittoria in casa però ha dimostrato che siamo in grado di poter dire la nostra.

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