Di Redazione
Un’ipotesi suggestiva ma (per ora) priva di fondamento. Ecco come viene definita l’idea di una fusione tra le società femminili marchigiane di Serie A Lardini Filottrano e Roana Macerata in un’analisi pubblicata da Fabio Lo Savio sulla pagina di Ancona del Corriere Adriatico.
Le due squadre collaborano, sono in ottimi rapporti, tra i dirigenti c’è una storia di amicizia e di collaborazione che dura da diversi anni, ma questo non deve per forza portare a una fusione.
“Questa pandemia e la crisi economica ci pongono inevitabilmente di fronte al ripensamento di molte questioni che riguardano la vita e la pallavolo – dice Giovanni Morresi, presidente della Lardini Filottrano (nella foto la squadra durante un time out) – dovremo affrontare gli sponsor, cercare risorse, trovare nuove soluzioni per coprire il budget ma in questo momento, l’ipotesi di una fusione non è in predicato”.
“È vero, se ne è parlato – dice Maurizio Storani, direttore sportivo della Roana CGF Macerata – anche perché molto spesso con Morresi ci siamo trovati affiancati su diverse questioni e spesso le abbiamo affrontate insieme anche alle riunioni di Lega. Però siamo due società che hanno alle spalle un’identità precisa, una storia, e che arrivano da anni di collaborazione non semplice”.
Insomma, se ne parla ma non se ne sta discutendo e la cosa, per quanto possibile, non viene vista come un’urgenza. La questione potrebbe rimanere sul patto quando, dopo la pandemia, al momento della ripartenza, entrambe le squadre avranno un’idea più chiara di quello che sarà il budget potenziale a disposizione e le risorse sul campo.
I termini di iscrizione per la Serie A1 sono fissati per il 13 luglio. Un campionato, quello femminile, che potrebbe essere riscritto non solo dalla crisi ma anche da diverse fusioni e che potrebbe vedere molte squadre puntare al ripescaggio come ad esempio Termoforgia Castelbellino e Megabox Battistelli Vallefoglia, appaiate al secondo posto in Serie B appena prima dello stop ed entrambe ambiziose e desiderose di un salto di categoria”.
(Fonte: Corriere Adriatico – Edizione Ancona)