Di Redazione
La norma sul divieto del doppio incarico, i pro e i contro. Nella bella intervista di Marzio Perbellini ad Andrea Giani per l’Arena, proprio l’attuale allenatore della Revivre Milano ha espresso il proprio giudizio in merito. Giani, come il coach di Verona Grbic, è infatti allenatore in club, ma anche in una Nazionale, guidando la nazionale tedesca.
Queste le sue parole:
“Vivo l’esperienza del doppio incarico come un grande arricchimento. Da quando ce l’ho come allenatore sono cresciuto moltissimo e la mia esperienza l’ho portata nei club che mi hanno avuto. Di conseguenza anche all’interno del consorzio della Lega. Se fai crescere giocatori e squadre questo aumenta la qualità del campionato. Non ho interpretato il mio doppio incarico con altri fini. Alleno perché mi piace allenare. Non penso che questo abbia mai messo in difficoltà nessuno e tanto meno gli altri club. Vale per, me e vale anche per Nikola. E un’opportunità che arricchisce l’allenatore. Non tutti lo vogliono fare, ma questo dipende dalle risorse e dalle energie che ha ogni individuo. Io ho il doppio incarico dal 2011 e non sono per nulla stanco”.
Una delle critiche mosse è che rispetto ad altri allenatori così si ha la possibilità di accaparrarsi più giocatori:
“Ma no, il mercato è libero. I giocatori hanno procuratori e vanno dove conviene loro di più. Nel mondo del lavoro viene premiato chi lavora meglio, fine. Non si fa nulla per amicizia. Niente. Un giocatore si avvicina a un club perché crede nel progetto della società o per una offerta economica. Io convinco un giocatore per il progetto tecnico. Una società lo convince per la parte economica. Non per altro. Deve essere ben chiaro”.