Di Redazione
Trattiene a stento le lacrime Simone Giannelli, e non è un modo di dire. La finale da brividi contro la Slovenia, il premio di MVP, la prima medaglia d’oro in azzurro: troppe emozioni per il capitano della nazionale. “Ce l’abbiamo fatta, finalmente – sono le sue prime parole – mi viene da piangere adesso a parlare. Io do sempre tutto quello che ho nel mio cuore, nella mia testa e nella mia anima per la nazionale, perché per me è un orgoglio poter vestire questa maglietta. In questi anni sono arrivate delle belle batoste e anche delle belle medaglie, ma mai di questo colore qua” aggiunge indicando con orgoglio l’oro che porta al collo.
Poi le dediche: “Grazie a tutti i compagni per come mi hanno aiutato e grazie alla mia famiglia, i miei genitori, mia sorella, i miei nonni e la mia fidanzata: loro sanno quanto ho sofferto, quanto soffro, ma mi sono sempre stati vicini. Chi mi conosce sa come sono fatto: non mollo mai, perché questo è quello che mi piace fare“.
La partita decisiva non è stata certo adatta ai deboli di cuore: “Si era messa malissimo – ammette Giannelli – non stavamo giocando bene, mentre loro stavano battendo molto bene, e con la ricezione in sofferenza era complicato. Siamo rimasti lì, abbiamo cercato di ritrovare un po’ di tranquillità, che era quello che ci voleva. E poi c’è stato l’ingresso di Yuri (Romanò, n.d.r.) che ha fatto una cosa incredibile: davvero chapeau, perché ha cambiato la partita. Però è una vittoria di squadra, tutti i ragazzi che sono entrati anche per un solo punto hanno dato l’anima“.
(fonte: YouTube Federazione Italiana Pallavolo)
