Di Redazione
È la domanda che tutti gli appassionati del nostro sport si stanno facendo: “Si potrà giocare a beach quest’estate?”
Sulle questioni che riguardano il “fratello della pallavolo” della bella stagione, il sito metropolitanmagazine.it ha intervistato Gianni Mascagna cofondatore della BVA, la scuola di beach romana.
La BVA come si sta preparando alla ripresa?
“Tutte le scuole stanno ideando soluzioni in modo autonomo, aspettando le indicazioni ufficiali. Riflettiamo su più soluzioni e ipotesi: dal numero di giocatori ridotto, alle distanze, alle dinamiche di gioco controllato. Al primo posto c’è il ripensamento degli spazi, con aree dedicate alla sanificazione e postazioni circoscritte in cui lasciare gli effetti personali, evitando contaminazioni. Poi un regolamento, da perfezionare in seguito all’uscita del protocollo. Molti i dubbi. Il pallone sarà considerato veicolo di contagio? Se ci diranno che il pallone non potrà essere passato, abbiamo esercizi che prevedono una palla per giocatore, per ritrovare confidenza con sabbia, campo e pallone. In ogni caso la fase gioco, in questa fase, sarà ridotta al minimo o da ripensare”
Il discorso dello sport amatoriale rimane un’incognita, ma c’è un’altra questione da chiarire al più presto. Il decreto prevede la ripresa dei professionisti e degli atleti di interesse nazionale. Questa definizione genera dubbi, soprattutto nel beach volley. Chi può ricominciare?
“La federazione di pallavolo come si è espressa sui rischi di questo sport, dovrà anche determinare quali sono le persone di interesse nazionale. Per definizione, dovrebbero ripartire quei giocatori che ricoprono una qualità di livello nazionale, più elevato rispetto agli altri. Le nazionali? Chi ha partecipato al World Tour in inverno?
A mio avviso dovrebbero poter ricominciare tutti i giocatori che hanno dedicato estate e inverno a questo sport per prepararsi al campionato italiano. Una competizione sicuramente di interesse nazionale che ha da sempre messo in mostra atleti validi, spesso poi convocati in nazionale.
La questione primaria rimane però l’apertura dei circoli sportivi. Uno può essere di interesse nazionale, ma attualmente non sa dove allenarsi. I nostri campi indoor, come molti in Italia, sono stati già configurati per giocare all’aperto, togliendo anticipatamente la copertura. Non possiamo per adesso confidare nella possibilità giocare al mare. La problematica dell’accesso alla spiaggia rimarrà un’incognita ancora per molto. Ma è necessario permettere l’apertura dei centri.“
Zaytsev, importante giocatore di pallavolo, ha chiesto, in diretta TV, al Ministro Spadafora la possibilità di giocare almeno a beach. Questo intervento è importante sotto molti aspetti. Ha posto la giusta attenzione su entrambi gli sport, ne ha evidenziato le differenze e ha avviato un dialogo costruttivo tra le due discipline.
“Quel giorno tanta gente ha capito che il beach volley fa parte della pallavolo. È uno sport visto spesso in contrasto, ma dovrebbe essere considerato un valore aggiunto. Io stesso ho fatto questo percorso. L’esperienza che facevo l’estate mi serviva tantissimo nella stagione invernale. Anche in questa condizione di emergenza, può rappresentare una valida opportunità per permettere agli atleti indoor di rimettersi in attività, una volta usciti dal lockdown.”
In questo frangente, è ancora più evidente la dicotomia della federazione, tra beach volley e pallavolo. Cose è necessario per andare avanti?
“Ora più che mai, è necessario collaborare. Proporrei una collaborazione vera tra Federazione e Lega di beach volley. Il Covid-19 non deve allontanarci, come sta succedendo nel nostro paese, generando opinioni diverse e contrastanti, ma ci deve unire. Serve la forza di tutti. Abbiamo nel beach volley un’occasione per ripartire insieme.”
Beach volley è sport di squadra?
“Ho letto con molta attenzione le specifiche contenute nella disciplina del tennis e ho una proposta. È necessario considerare un’ulteriore categoria, come nel tennis, ovvero introducendo l’accezione sport di coppia. Le dinamiche sono diverse da uno sport di squadra. La definizione “sport di coppia” scioglie ogni dubbio, anche sul livello di pericolosità, decisamente più basso, degli sport di squadra.“
Per alcuni il beach volley è un alternativa alla pallavolo, ma per molti ormai altri è l’unico sport praticato. Quanto è importante porre la massima attenzione alla prossima stagione invernale?
“È importante pensare ad un campionato italiano di beach volley invernale, sempre ponendo al primo posto la salute e considerando le condizioni di sicurezza. In caso tornassimo a giocare quest’estate, lo faremo in modo concentrato in pochi mesi. È necessario programmare. Servono più eventi, anche per le società. Nello scorso inverno sono stati numerosi i B1, B2 e B3 e questa tendenza deve essere mantenuta e incrementata. Ma bisogna pensare ad un circuito di alto livello, sicuramente più impegnativo sul piano economico, ma è essenziale per garantire la ripresa a 360°”