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Gigi Mastrangelo a tutto campo: “Salvezza? Tifo Taranto. De Giorgi ci porterà l’oro olimpico”

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Di Redazione

Superlega, nazionale, volley pugliese. Gigi Mastrangelo, leggenda azzurra, parla davvero di tutto nella bella intervista rilasciata al collega Davide Lattanzi per La Gazzetta del Mezzogiorno. Ma andiamo con ordine partendo dalla stretta attualità, ovvero la volata salvezza in Superlega che il prossimo weekend vedrà Taranto e Siena giocarsi forse l’ultima chance una contro l’altra.

“Taranto deve rimanere in Superlega, deve riuscirci, sono ottimista, vedo una squadra viva. Anche a Modena, pur perdendo, hanno giocato alla pari contro una big del campionato. Lo scontro diretto con Siena? Sabato il PalaMazzola dovrà essere l’uomo in più: occorre una vittoria da tre punti. E poi continuare a lottare nei due turni mancanti (le avversarie saranno Perugia in casa e Milano in trasferta, ndr) per blindare la permanenza. Tiferò con tutto me stesso per la Prisma: in ballo non c’è solo la salvezza di una squadra, ma la presenza della Puglia ai massimi livelli della pallavolo”.

Già, la Puglia, una terra che ha regalato tanti campioni sia al maschile che al femminile, una scuola importante per tanti giovani che si avvicinano alla pallavolo e che fino a 15 anni fa poteva vantare molte più realtà nei maggiori campionati nazionali. Oggi, fatte le dovute eccezioni che sono comunque poche, la situazione è ben diversa e in molti, come l’ex centrale di Mottola, si augurano che si torni presto ai fasti di un tempo.

“Il presidente di Taranto, Tonio Bongiovanni, persona appassionata e illuminata, più volte ha rimarcato come le energie in Puglia dovrebbero essere consorziate per costruire un polo che possa reggere l’urto dei massimi livelli – spiega Mastrangelo –. In Puglia, oltre alla Prisma, bisogna preservare la grande tradizione di Castellana Grotte, che spero di rivedere presto in Superlega, così come mi piacerebbe veder crescere una squadra di livello a Bari con il gioiello del PalaFlorio a disposizione. Cosa servirebbe? Maggiori strutture e partire dai settori giovanili per poi crescere”.

Parlando con una leggenda azzurra con un palmares sconfinato proprio con la nazionale (1 argento e 2 bronzi alle Olimpiadi; 3 ori e 2 argenti agli Europei; 2 ori, 2 argenti e 1 bronzo alle World League; 1 argento in Coppa del Mondo; 1 bronzo alla Grand Champions Cup, ndr), per di più pugliese come Fefè De Giorgi, era inevitabile chiudere con una domanda sull’attuale ct della nazionale maschile campione d’Europa e del Mondo.

“La rivoluzione di De Giorgi è stata un vero capolavoro, un atto di coraggio di un uomo che ha ricordato al mondo quanto sono bravi i giovani italiani. Ha saputo scovare talenti ovunque, anche tra chi non aveva mai vissuto la Superlega da protagonista come Romanò. Ha costruito dal nulla una generazione di ragazzi che ora ha davanti a sé un futuro radioso. Faccio una previsione: lui e questo gruppo vinceranno quella medaglia d’oro olimpica che tanto manca al nostro sport”.

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