Di Redazione
La Sir Colussi Sicoma Perugia esce sconfitta al tie break dalla gara di andata delle Semifinali di Champions League contro lo Zenit Kazan. Niente allarmismi però in casa umbra con il presidente Gino Sirci, che crede fortemente nel passaggio del turno e volare così in finale, come lui stesso ha dichiarato ai microfoni del “Corriere dell’Umbria“.
La Sir Colussi Perugia ha finalmente dato del “tu” a Kazan. Dopo due sconfitte senza attenuanti in altrettanti incontri negli ultimi due anni, gli umbri hanno dimostrato di avere le armi – quelle metaforicamente indicate da Leon alla vigilia della gara di andata – per competere praticamente alla pari contro i pluri vincitori della Champions League. Ecco perché, il patron, Gino Sirci, si mostra estremamente fiducioso in vista della resa dei conti in programma il 10 aprile. “Credo che abbiamo il 55% di possibilità di passare il turno. Questa partita ci ha detto che dobbiamo dare di più ed io credo nei miei giocatori”.
Crede tantissimo anche in Leon che mercoledì sera, però, non è riuscito a fare davvero la differenza nonostante i 25 punti a referto. “Se era lecito aspettarsi qualcosa in più da lui? Beh, sì ma c’è da dire che era molto marcato, forse era un po’ condizionato visto che si trovava di fronte la sua ex squadra. In battuta è stato meno determinante ma in attacco c’era. Nell’ultimo set c’è da dire che non ha sbagliato una palla“.
In ogni caso e come è fisiologico che sia, qualche errore in più di 2 ore e mezza di battaglia c’è stato. “Abbiamo faticato dai 9 metri, sbagliando molte battute – spiega Sirci -. Se vuoi vincere contro squadre del genere devi essere superiore in ogni situazione. C’è da dire che sia giusto evidenziare anche e soprattutto i loro meriti. Sono un po’ deluso perché il risultato è fondamentale. In un certo senso, lo Zenit ci ha sorpreso perché pensavamo che la partita fosse difficile ma ha giocato in maniera incredibile. Noi non abbiamo sfigurato eppure non è bastato. A Kazan dovremo essere bravi a non sentire troppo la partita, forse mercoledì sera eravamo un po’ contratti dal punto di vista mentale“.