Di Roberto Zucca
La Cina lo ha richiesto. Con ansia. Prima di lui solo Cristian Savani era riuscito nell’impresa di bissare la permanenza in un mercato come quello cinese, che ha sempre bisogno di nuovi stimoli. Il ricordo è quello di uno scudetto vinto due stagioni fa a Shanghai in cui Giulio Sabbi è stato uno dei fautori:
“Sono grato a Cristian per avermi fatto il mio nome qualche stagione fa. Mi ero già trovato molto bene con lui e Scott Touzinsky nell’anno dello scudetto. Il fatto che Shanghai mi abbia richiesto anche per questa stagione significa che un bel ricordo devo averlo lasciato”.
Obiettivo dichiarato: replicare lo scudetto?
“Fare bene. Questo è l’obiettivo. Rispetto a due stagioni ci troviamo in un girone unico, quindi Pechino, l’altra squadra corazzata l’abbiamo già incontrata e penso che la incontreremo nella seconda fase dato che sta facendo molto bene”.
Con Cebulj, che quest’anno la affianca a Shanghai si è creato un buon feeling?
“Si. Ci troviamo molto bene assieme. Inutile dire che culturalmente, se hai un riferimento con cui trascorrere le giornate è molto più semplice far volare i tempi e le distanze”.
Già…tempi e distanze…le manca l’Italia?
“Mi manca Federica e mia figlia, che è nata tre settimane fa e con cui vorrei trascorrere tutte le mie giornate. Se allude invece al campionato italiano, ho anche qui gli stimoli e mi piace giocare questo campionato perché ne apprezzo le diversità”.
Però ammetterà che le sfide con i suoi compagni ed ex compagni, tipo Modena o Civitanova le mancano?
“Giocare contro alcuni mi piace sempre perché ho vissuto in quel campionato per tante stagioni. Atleti come Lèon, Atanasijevic, Zaytsev è sempre stimolante ritrovarli dall’altra parte della rete”.
Come si sente Sabbi nelle vesti di padre?
“Completamente in pappa di fronte alla bellezza di Greta e all’emozione provata con Federica nel concepirla. Vorrei che fosse già aprile per essere lì con loro”.