Hanna Orthmann al THY per rilanciarsi: “Ho trovato quello che cercavo”

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Foto Turk Hava Yollari Spor Kulubu
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Di Alessandro Garotta

Ripartire, dopo una prima parte di stagione in salita a Scandicci, e dimostrare di essere ancora quella giocatrice che tutti conosciamo. La rivincita di Hanna Orthmann è appena cominciata. E l’inizio lascia ben sperare. Punti, giocate decisive e tanta qualità a servizio di coach Marcello Abbondanza. Il trailer della nuova avventura con la maglia del THY Istanbul è un messaggio chiaro per tutti: la schiacciatrice tedesca ha fame di rivincita.

Dalle difficoltà con la Savino Del Bene Scandicci agli applausi del pubblico del Burhan Felek. Hanna, come si sente in questo momento?

Ovviamente sono molto felice. Ho trovato quello che stavo cercando e sono contenta della mia scelta“.

Cosa le è piaciuto della sua ultima avventura a Scandicci? E invece cosa non ha funzionato?

Prima di tutto devo dire che mi sono trovata bene a Scandicci: è davvero un bel posto in cui vivere vicino a Firenze. La società è molto ambiziosa e ci siamo lasciati in buoni rapporti. Secondo me, le difficoltà sono scaturite dagli infortuni delle giocatrici italiane a inizio stagione con il conseguente arrivo di nuove straniere. E poi c’è stata anche la vicenda di Kate (Ekaterina Antropova, n.d.r.), che inizialmente giocava da italiana. Perciò, doveva essere schierata per forza un’italiana nel mio ruolo. E per l’altro posto da schiacciatrice l’allenatore ha preferito fare altre scelte“.

Foto Savino Del Bene Volley Scandicci

Com’è nata poi l’occasione di andare al THY e cosa l’ha spinta ad accettare questa sfida?

L’interesse del THY nei miei confronti non era una novità, tanto che in passato avevo già avuto contatti con questa società… Dopo la partenza di una giocatrice straniera (Dobriana Rabadzhieva, n.d.r.), si è potuto concretizzare il mio trasferimento in Turchia. Andare a giocare con continuità in una buona squadra era proprio quello che mi serviva in questo momento“.

Il THY è ormai considerato un top team in Turchia.

Sono arrivata in un club molto ambizioso, che anno dopo anno sta crescendo e vuole arrivare sempre più in alto. Mi sono subito trovata bene con le nuove compagne di squadra. Siamo lavorando duramente per raggiungere i nostri obiettivi“.

Quali sono i vostri obiettivi stagionali? E i suoi obiettivi personali?

Prima di tutto puntiamo ad arrivare tra le prime quattro per poter accedere alla Final Four. A quel punto cercheremo di essere una delle tre squadre che otterranno il pass per partecipare alla prossima Champions League. Per me, invece, è importante giocare il più possibile, migliorare in tutti i fondamentali e fare nuovi passi in avanti nella mia crescita“.

Foto CEV

Come sono andate le sue prime partite con la nuova maglia?

Non mi aspettavo di esordire a soli due giorni dal mio arrivo. È stata una grande soddisfazione dopo tutto il tempo che ho trascorso in panchina a Scandicci. Poi abbiamo vinto due big match contro la Igor Gorgonzola Novara e il Fenerbahçe, giocando molto bene come collettivo. Sono davvero orgogliosa delle nostre prestazioni“.

Al di fuori del campo, come procede? Come si trova a Istanbul?

Mi sono trovata molto bene finora! Essendo arrivata da poco devo ancora conoscere meglio Istanbul. Inoltre, nelle scorse settimane non ho potuto girare più di tanto a causa della neve. Però, posso dire che è una città molto bella, in cui si vive bene“.

La prossima sarà l’estate dei Mondiali e lei è una delle giocatrici simbolo della sua nazionale. Che Germania vedremo?

Sarà un’estate interessante, con tanti nuovi stimoli per la nostra nazionale… Anch’io sono curiosa di vedere che Germania sarà. Come sempre, cercheremo di giocarcela con le squadre più forti sapendo che c’è sempre la possibilità di fare bene. Penso che sarà importante dare equilibrio e continuità al nostro gioco“.

Cosa ne pensa della scelta di Vital Heynen come nuovo allenatore?

È sicuramente una scelta particolare… Non me lo sarei mai aspettata, ma sono curiosa. Comunque, per me non è una novità lavorare con un allenatore che arriva dalla pallavolo maschile. Mi era già successo con Miguel Angel Falasca, il miglior allenatore che abbia mai avuto“.

Per concludere, qual è il suo sogno nel cassetto?

Bella domanda! In realtà, non so se ho un sogno nel cassetto. Vorrei semplicemente continuare a crescere come giocatrice passo dopo passo, dato che penso di avere ancora grandi margini di miglioramento. La mia speranza è di trovare sempre l’ambiente ideale per farlo“.

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La benedizione l’ha ricevuta direttamente da uno come Simone Di Tommaso, suo allenatore e scopritore di talenti di qualsiasi natura e di qualsiasi disciplina, che a Pineto ha lasciato che Flavio Morazzini sbocciasse in tutta la sua essenza di romanità e in tutto il suo essere romanocentrico. Come è ovvio che fosse, i numeri gli hanno dato ragione e Morazzini figura oggi come uno dei volti più interessanti e ambiziosi della serie A2, in un anno di grazia, nel quale non è tanto il risultato di squadra a contare, quanto ciò che i singoli sono stati in grado di dimostrare. E fra questi Flavio ha certamente la lente di ingrandimento puntata addosso:

“Sono molto soddisfatto perché è il primo anno in cui mi ritrovo a giocare titolare in serie A. Grazie all’esperienza di Pineto sono riuscito a sciogliermi e ad acquisire quelle certezze con cui ho poi affrontato una stagione che nonostante la regular season terminata ad un passo dai playoff, ci vedrà ancora impegnati con la Coppa Italia in questo finale di stagione”.

Il rammarico per i playoff c’è?

“Beh, non è certo una grande delusione anche perché l’obiettivo di inizio anno era la conquista della salvezza, visto il nostro debutto nella serie. È una squadra molto giovane con un bravissimo allenatore al suo primo anno dopo quelli passati ad allenare il beach volley. Credo sia servita a tutti, anche in previsione della prossima stagione, soprattutto per come riuscire a far fruttare l’esperienza e come impostare la squadra in vista del futuro. Tuttavia arrivati ad un certo punto della stagione ci abbiamo creduto, e l’obiettivo è diventato proprio quello di strappare il settimo posto ad Aci Castello. Ma adesso, ripeto, vogliamo mettere la testa e il massimo impegno nella Coppa”.

Ripartiamo per un attimo dai suoi esordi. Da Villa Gordiani a Roma, dove nasce, a Villa Reale a Monza, dove comincia la sua ascesa. Come ci arriva un pallavolista romano alla corte del Vero Volley?

“Durante il periodo delle giovanili ho giocato contro Monza, e non ho paura di dirlo, ho fatto davvero una bella partita. Il contatto nacque da lì, e mi ritrovai al Vero Volley, squadra con cui ho trascorso due anni molto belli e nella quale sono stato il secondo libero assieme a Marco Gaggini”.

Foto Lega Volley Maschile

Gli esordi sono targati?

“Fenice Pallavolo Roma. Una bella realtà che mi ha accompagnato fino agli anni della Junior League. Quando ero piccolo, papà mi ha allenato da quando avevo sei anni, ma il primo allenatore che ricordo sempre è stato Giorgio Sardella alla Fenice”.

L’esperienza di Monza come la cataloghiamo?

“Al Vero Volley come dicevo eravamo un bellissimo gruppo. Con Gaggini ho lavorato molto bene, per me è sempre stato un punto di riferimento. Lo spogliatoio poi con Beretta ha saputo accogliermi dal primo giorno e il clima, soprattutto per i risultati che sono arrivati, era molto bello”.

A Pineto si respira la stessa aria.

“Sì, è un gruppo favoloso. L’aria di inclusione e l’alchimia che si è creata tra di noi sono state palesi sin da subito. Conta tanto forse la giovane età e il fatto che tutti siamo lì per dare il massimo e metterci a disposizione, ma siamo accomunati da tante cose e anche fuori dal campo è una squadra che si trova parecchio”.

Foto Lega Volley Maschile

Dicono che lei sia molto competitivo. Un po’ molto romano in questo.

“(ride n.d.r.) Sono un grande agonista in campo, ma anche fuori. Voglio sempre vincere, e perdere mi fa ancora uno strano effetto. Perciò in campo sono molto passionale, molto verace”.

Il sogno?

“Giocare in Superlega, arrivare tra qualche anno ad occupare il posto di titolare nella massima serie e diventare uno dei migliori liberi”.

Il tecnico Di Tommaso dice che lei diventerà qualcuno.

“Gli sono grato per l’opportunità che mi sta dando e spero di non deluderlo. Sono ancora all’ultimo anno del Liceo Scientifico Sportivo, ma ho le idee molto chiare sulle mie ambizioni pallavolistiche”.

Di Roberto Zucca