Di Alessandro Garotta
Nella Saugella Monza al terzo posto in Serie A1 c’è una giocatrice che sta costruendo una radiosa carriera combinando tecnica e abnegazione, intelligenza e propensione all’apprendimento. Hanna Orthmann ha solo 22 anni, ma può già vantare un bagaglio costituito da quattro stagioni nel campionato italiano, dove sta meritatamente legittimando uno status elevato per rendimento e considerazione. Non è solo questione di numeri, ma soprattutto di attitudine e contesto: la maniera in cui interpreta la prima, per calarsi nel secondo. È questo che rende speciale la giovane schiacciatrice tedesca, che si è raccontata in esclusiva ai nostri microfoni.
Quando e come si è appassionata al volley?
“Per me, da piccola, è stato naturale iniziare a giocare a calcio, dal momento che anche mio fratello lo praticava e mio papà allenava. Mi sarebbe piaciuto continuare, ma raggiunta una certa età non avrei più potuto giocare con i maschi. Quindi, ero a un bivio: cercare una squadra femminile, che però non c’era dove abitavo, oppure cambiare sport. Nel frattempo, mio fratello aveva provato la pallavolo a scuola e si era appassionato. Così, ho deciso di seguire le sue orme, giocando all’inizio sempre con i maschi“.
Quale strada avrebbe seguito nella vita se non ci fosse stata la pallavolo?
“Probabilmente avrei continuato con il calcio. Mi piaceva moltissimo e chissà dove sarei potuta arrivare…“.
Nonostante la giovane età, ha già molta esperienza ad alto livello alle spalle. Qual è il traguardo che vorrebbe raggiungere nella sua carriera? E, al contrario, ha già dei rimpianti?
“Non mi sono mai prefissata traguardi a lungo termine. Preferisco lavorare quotidianamente per migliorare e centrare obiettivi settimanali o stagionali. In generale, sono molto contenta del mio percorso e credo che la scelta di venire in Italia sia stata la migliore per me; quindi, posso dire di non aver alcun rimpianto“.
C’è stato un allenatore in particolare che l’ha aiutata maggiormente nella crescita come giocatrice?
“Senza dubbio Miguel Angel Falasca, perché è stato un ottimo insegnante, ma soprattutto il primo allenatore che in Italia mi ha dato fiducia, aiutandomi a mettere basi solide per il mio percorso“.
È la sua quarta stagione alla Saugella Monza. Come si trova in questa società e qual è stato il momento più bello finora?
“Monza è ormai diventata la mia seconda casa. Mi sono trovata bene dal primo momento, quando sono stata accolta a braccia aperte dalla grande famiglia del Consorzio, e dopo quattro anni mi piace che la gente possa pensare anche a me quando si fa riferimento alla Saugella. Ho vissuto tanti bei momenti e se dovessi sceglierne uno direi l’intera stagione 2018-2019. È stato un anno fantastico perché per la prima volta ho avuto l’occasione di giocare con continuità in Serie A e la squadra è riuscita a raggiungere risultati straordinari, come la vittoria della Challenge Cup“.
Veniamo alla stagione 2020-2021. Come giudica il percorso della sua squadra?
“Penso che stiamo facendo abbastanza bene, ma si può sempre migliorare. Dopo qualche difficoltà iniziale, abbiamo trovato i giusti equilibri, giocando di squadra e riuscendo a trovare il modo per vincere anche le partite più difficili. Ora stiamo lottando per il secondo posto in campionato e faremo tutto il possibile per conquistarlo“.
Il vostro obiettivo?
“Arrivare in fondo a tutte le competizioni, e magari vincere la Cev Cup“.
Qual è stata la chiave della vostra serie di 14 vittorie consecutive tra campionato e coppa, che si è interrotta solo contro Conegliano?
“Non abbiamo un segreto particolare, se non quello di essere una squadra forte in cui ogni giocatrice può contare sulle proprie compagne: siamo molto unite, diamo il massimo ogni giorno, lavoriamo per raggiungere gli stessi obiettivi. Questo ci permette di superare qualsiasi ostacolo e trovare la chiave per vincere“.
Diamo uno sguardo ai suoi numeri in Serie A1: seconda miglior realizzatrice della squadra con 180 punti in 19 presenze. È soddisfatta del suo rendimento quest’anno? E dove pensa di dover migliorare?
“Dopo qualche alto e basso di troppo tra la parte finale della scorsa stagione e l’inizio di questa, finalmente ho trovato il giusto ritmo per esprimere al meglio le mie potenzialità. Perciò, sono soddisfatta di come sto giocando nelle ultime partite, anche se so di avere ancora ampi margini di miglioramento, soprattutto in ricezione“.
Chiudiamo con un commento sulle partite che vi hanno proiettato in semifinale di CEV Cup.
“Sono state partite intense. Negli ottavi di finale (contro lo Swietelsky Bekescsaba, n.d.r.) siamo riuscite a vincere per 3-0, anche se per ampi tratti è stata una sfida combattuta. Ai quarti (contro lo ZOK Ub, n.d.r.) abbiamo perso il primo set ma poi siamo state brave a ribaltare la partita, riuscendo a gestire bene il punto a punto e accelerando nei momenti decisivi. Penso che ci sia la possibilità di vincere questa coppa, ma molto dipenderà dal livello di gioco che riusciremo a mettere in campo, a partire dalla semifinale“.