Di Eugenio Peralta
Alla conferenza stampa di presentazione della tappa di Milano della Volleyball Nations League l’uomo del giorno è inevitabilmente Vital Heynen, prossimo a diventare il nuovo allenatore della Sir Safety Conad Perugia. E il CT della Polonia non perde l’occasione per una battuta: “Non so perché, ma forse è meglio che parli in italiano…“. Scelta che, peraltro, accomuna tutti e quattro i tecnici presenti.
Poi l’allenatore belga si concentra sulla sua nazionale: “Sono veramente soddisfatto di questa VNL, perché abbiamo cambiato molti giocatori e non è facile trovare il mix giusto. Abbiamo fatto un po’ come l’Italia, dando spazio a tanti giovani che avevano bisogno di giocare. I risultati non erano la cosa più importante, lo è l’esperienza che stanno facendo i giocatori“. Non manca una frecciatina all’organizzazione: “Sono contento di essere qui in Italia, perché finalmente i viaggi lunghi sono finiti – dice Heynen – ma qualche problema ce l’abbiamo anche qui, visto quanto è lontano il palazzetto dall’albergo…“.
Interessante la riflessione di Nikola Grbic sulla sua Serbia, ma non solo: “Noi come molte altre squadre abbiamo fatto di necessità virtù, cercando di arrivare nelle condizioni migliori al torneo di qualificazione alle Olimpiadi. Non so se faccio bene a dirlo, ma secondo me questa situazione ha fatto della VNL quello che dovrebbe essere: una specie di palestra per i ragazzi più giovani, che così hanno la possibita di giocare, farsi conoscere e fare esperienza. Certo, questo non sempre va di pari passo con l’esigenza di vendere il “prodotto” VNL. Io però sono contento: ho visto 4-5 ragazzi che prima non avevano mai giocato e ora sono pronti a impensierire qualcuno dei titolari. Non so se avrei fatto questa scelta se non ci fosse stato il preolimpico“.
Tra le poche nazionali a schierare tutti i titolari c’è l’Argentina, ma quella di Marcelo Mendez non è una scelta: la squadra B, infatti, è impegnata nei Panamericani in Messico (domani la finale). “La VNL è una competizione molto difficile – dice infatti il CT sudamericano – in cui i giocatori hanno grandi problemi a mantenere costante il livello delle performance. Io però sono felice di essere in Italia e poter affrontare grandi squadre e grandi allenatori“.