Di Stefano Benzi
Hit Parade giunge alla sua quinta settimana: come sempre abbiniamo tre notizie che arrivano dal mondo della pallavolo ad altrettanti brani musicali, non sempre così conosciuti e meritevoli di essere resi noti anche al grande pubblico del volley. Dietro ogni canzone c’è un significato. A ognuno di noi il compito di trovare il proprio…
- 1. AFFACCIATI ALLA FINESTRA
La notizia di Marco Fenoglio che ha tenuto il suo discorso motivazionale alla Unet E-Work Busto Arsizio, in partenza per la trasferta di Brescia, dalla finestra del suo appartamento perché in quarantena, ci ha fatto sorridere. Ma non più di tanto. Perché in un periodo di emergenze ci vogliono soluzioni di emergenza. E le parole del tecnico alle sue ragazze testimoniano attaccamento, dedizione, impegno. Lui dalla finestra e loro sotto, ad ascoltare.
La cosa potrebbe anche portare alla memoria ricordi bizzarri. E dunque stemperiamo con una canzone meravigliosa che in Italia è passata quasi completamente inosservata. Bruce Hornsby, straordinario pianista e compositore che ha scritto per Tina Turner, Sting, Eric Clapton, Phil Collins – non meno di quattrocento canzoni di grande successo nel suo songbook – ha inciso pochi album solisti splendidi con la sua band, i The Range.
“Look Out Any Window” è una canzone che parla di opportunità, di curiosità e di prospettive nuove:
“Guarda fuori da ogni finestra e da ogni porta, guarda cosa il mondo ha in serbo per te. C ‘è un pescatore che tira su le reti e dice ‘Cerco solo di restare a galla, tutto è così difficile’. Lontano da lì la politica cambia le regole, chiude gli occhi e lascia che ognuno pensi alla sua baia… ma tu guarda fuori, e stai pronto per quello che il mondo ha in serbo per te”.
È un momento in cui abbiamo un dannato bisogno di ottimismo e di finestre e porte aperte. Sembra quasi che questa canzone, scritta nel 1990 per aiutare gli agricoltori americani ridotti sul lastrico da tre annate disastrose, parli di noi…
2. TI SPOSERÓ PERCHÉ…
Una finestra, anzi… un balcone, è protagonista anche di questo prossimo brano. Qualche giorno fa Viktoriya Gorbacheva, libero del Lokomotiv Kaliningrad, ha ricevuto dal suo fidanzato una proposta di matrimonio in piena regola. Nella partita che ha visto il Lokomotiv tornare in campo dopo lo stop dovuto alla pandemia (un bel 3-2 sul Krasnodar conquistato in inferiorità numerica e con solo nove giocatrici a referto), lo show fuori programma è avvenuto a gara conclusa. Vicki, schierata per l’occasione come schiacciatrice viste le difficoltà della squadra, si è anche messa a piangere come una fontana.
Proposta in piena regola: lui in ginocchio con l’anello in mano e lei a strillare “sì” con le compagne di squadra a fare festa. Quella delle Glamour Proposal è diventata una vera e propria moda che ha invaso il web e i social. Ci ha fatto piacere vedere che anche la pallavolo si presta e segnalarvi così una canzone attuale, assolutamente adeguata.
“Love Story” è uno dei brani tormentone su Tik Tok: lo ha prodotto dodici anni fa la superstar americana Taylor Swift, che aveva appena finito di vedere il drammatico “Giulietta e Romeo” di Shakespeare dicendo in lacrime “una storia d’amore così non può finire tanto male”. Quindi creò un lieto fine: nel video Giulietta e Romeo si sposano davvero… “Romeo salvami, sono stanca di stare da sola, ti ho aspettato tanto ma tu non arrivi mai” dice lei. E lui, inginocchiandosi con un anello in mano risponde: “Sposami Juliet, non dovrai essere sola mai più, ho parlato a tuo padre, l’unica cosa che so è che ti amo. É una storia d’amore, scegli il tuo vestito bianco e dimmi solo di sì”. Lacrime…
La canzone è la colonna sonora di una delle challenge più popolari di Tik Tok: creare un balletto social live da dedicare all’amato/a per chiederle di mettersi insieme. Come si può vedere qui sotto…
3. SEI QUELLO CHE VEDI
Siamo nell’era della massima esposizione mediatica. Oggi conti qualcosa solo se vai in video e tutto ruota intorno a produzione tv e streaming. In questa stagione così disgraziata dove i palasport nella migliore delle ipotesi possono ospitare poche centinaia di persone e tutti sono costretti a seguire il campionato come capita, aggrappati a uno streaming, ha destato molte proteste la notizia che la diretta delle partite di Superlega maschile e A1 femminile sia stata “bucata” (in contemporanea!) dai rispettivi producer.
In un paese come il nostro nel quale si parla di autostrade telematiche e di connessione full, anytime and anywhere (vorrebbe dire che siamo connessi sempre, ovunque e comunque, si può dire anche in italiano) non è un bel biglietto da visita. I tifosi hanno protestato e ci si aspetta un salto di qualità e maggiore responsabilità da parte di tutti. Soprattutto in questo momento. Quanto al livello di quello che si vede in televisione… è meglio soprassedere. I dati di ascolto e la diffusione dei social dicono che gli italiani sono interessati quasi solo a trash e gossip. Magari è perché non gli si offre nulla di alternativo ma se vediamo quello che viene letto online e quali sono le query sui motori di ricerca c’è da rabbrividire.
Il che mi ha fatto pensare a “The Barry Williams Show”, una canzone di critica feroce da parte di Peter Gabriel che già quasi venti anni fa prevedeva dove saremmo andati a finire: “Ci colleghiamo con l’ospedale e monetizziamo i malati, vogliamo che la gente sia se stessa, non ci sono trucchi. La ma amante mi ha rubato la ragazza, picchio la mia ex, io che voglio uccidere il mio vicino, mia figlia che fa sesso…”. Non c’è limite al peggio per creare uno show televisivo di successo: a volte molto meglio una banale partita di pallavolo, anche con una telecamera sola, aggrappati a uno streaming ballerino…
Barry Williams c’è davvero. Ma la cosa curiosa è che Peter Gabriel non sapeva che un personaggio del genere esistesse sul serio: quando lo scoprì gli chiese di entrare con un cameo nel video. E Williams accettò. Il video è un capolavoro che porta una firma in regia di valore assoluto: quella di Sean Penn. Il ruolo principale, in un video inquietante e stralunato, è stato affidato all’attore inglese Christopher McDonald.