Di Stefano Benzi
L’Italia è andata vicinissima a una grande impresa: conquistare tutte le Coppe europee nelle quali aveva squadre iscritte. In ambito femminile, senza squadre in Challenge, è arrivata la doppietta Champions League (Imoco Conegliano) e CEV Cup (Saugella Monza). In campo maschile la Challenge Cup è il primo trofeo europeo vinto dall’Allianz Powervolley Milano.
Peccato. Proprio sul più bello è venuto meno il capolavoro che avrebbe completato una galleria d’arte inestimabile, la vittoria dell’Itas Trentino. Stavolta lo Zaksa Kedzierzyn-Kozle si è dimostrata più solida e concreta nei momenti decisivi del match: una partita non molto fortunata ma che in tutta onestà la squadra di Nikola Grbic ha gestito meglio. Trento perde la partita più importante della stagione ma certo non la faccia. Uscendo sconfitta e a testa alta. E in definitiva può rappresentare perfettamente quella che è stata la storia (a lieto fine) dell’Imoco Conegliano. Battuta due anni fa in finale dalla Igor Novara, e ora vincente come nessun’altra.
Ci sono molte canzoni che diventano colonna sonora di un percorso di rivincita verso traguardi ambiziosi, soprattutto dopo una sconfitta. Una in modo particolare è forse più adatta di altre: i Fleetwood Mac, strepitosa band famosa non solo per i successi ma anche per le sue liti intestine. La band è composta da due coppie di persone che si sono amate, poi separate, poi detestate e che nonostante tutto hanno lavorato insieme in cinquant’anni di palco e attività artistica.
I Fleewood Mac composero “Don’t Stop” nel 1977 quando la band era di fatto divisa. I cinque componenti, ognuno dal proprio studio personale, scrivevano autonomamente quasi senza parlarsi. Christine McVie, che si stava separando dal marito, il bassista della band scrive una canzone positiva, autoironica, tesa al futuro. “Don’t Stop” è una meravigliosa lezione di ottimismo che riuscirà a riunire la band nel suo momento più buio. Una canzone di forza straordinaria che ancora oggi risuona in molti spot pubblicitari e che in passato è stata brano di accompagnamento di personaggi importanti, come Bill Clinton, che la scelse come proprio trailer per la sua campagna elettorale alla presidenza degli Stati Uniti.
Questo il video promozionale di “Don’t Stop” pubblicato per il lancio dell’album “Rumours” e registrato durante il tour mondiale del 1977 dei Fleetwood Mac.
Questo è un documento storico, un video che vede i Fleetwood Mac insieme a Bill Clinton per il lancio della sua campagna verso la Casa Bianca.
Abbiamo dedicato una intera edizione della nostra Hit Parade alla Imoco Conegliano. Ma dopo l’impresa di ieri possiamo tranquillamente aggiungere ancora un brano. Quello che di fatto è un po’ il caposaldo di tutto il senso dell’incredibile impresa di questa squadra. Quattro trofei in pochi mesi, in un anno così difficile oltretutto, 64 vittorie consecutive, una Paola Egonu da record assoluto che ci fa ben sperare per le Olimpiadi. Qualcosa che resterà negli annali della pallavolo per sempre.
Bruce Springsteen, che abbiamo già ospitato qui nella nostra rubrica, ha trascorso tutta la sua straordinaria carriera cantando di perdenti, di provincia, di gente che fatica ad arrivare alla fine del mese e che sogna in piccolo per evitare le grandi delusioni. Ma nell’album “Born to Run” c’è un personaggio meraviglioso, un eroe semplice e fuori dagli schemi, che decide di imbarcarsi in macchina per un lungo viaggio dal futuro incerto. La sua strada è la “Thunder Road” il suo obiettivo è andarsene… “via da una città di perdenti, andarsene da qui per vincere”.
La versione di “Thunder Road” dal concerto del lunghissimo e meraviglioso tour di “The Rising”, 16 ottobre 2002, Palau Sant Jordi di Barcellona.