Di Stefano Benzi
Torna la nostra Hit Parade: qualche suggerimento musicale per festeggiare un momento storico come quello dell’en-plein di squadre italiane, ben quattro, che monopolizzano i quarti di finale della Champions League femminile. Ma c’è spazio per altro. Anche per qualche storia bizzarra…
1) Poker in Champions League, che corsa!
L’incredibile en-plen delle squadre italiane in Champions League femminile è un risultato straordinario. Quattro squadre ai quarti di finale: considerando il momento davvero particolare è qualcosa di assolutamente incredibile. Novara è passata dominando, sei vittorie, in un girone durissimo con Chemik Police e Zenit Kazan. L’Imoco Volley Conegliano non ha concesso nemmeno un punto nel girone che si è concluso a Nantes la settimana scorsa. Scandicci e Busto sono riuscite a passare a braccetto in un meccanismo non facile che ha eliminato colossi come la Dinamo Mosca.
L’impresa ci ha fatto pensare a una canzone molto speciale di Jamiroquai. Jason Kay, che della band è fondatore e di fatto unico membro creativo, è un appassionato maniacale di automobili. Le colleziona, le acquista e soprattutto le mette alla prova non rinunciando a testarle in pista. “White Knuckle Ride” è una canzone che parla di emozioni forti, di corse talmente tese che le nocche delle mani strette diventano bianche per la scarsa circolazione sanguigna. Un brano travolgente che sembra quasi volere accompagnare fino al gradino superiore qualsiasi impresa che si ritiene impossibile.
Il video originale di “White Knuckle Ride” nel quale Jason Kay pilota una Porsche Carrera 911 del 1973… ‘inseguendosi’ a bordo un elicottero.
2) La vera sorpresa della Champions League
Una delle cose belle della Champions League, se si ha la fortuna di poter vedere qualche evento in questo periodo di palazzetti chiusi, è che ci si imbatte in belle storie e bei personaggi. É sicuramente il caso dell’UP Olomouc. Squadra della Repubblica Ceca che da qualche anno si sta affacciando con maggiore continuità alle coppe europee e alla prima fascia, l’Up ha affrontato a testa alta un girone durissimo che includeva oltre a Novara anche Zenit Kazan e Chemik Police. Impossibile pensare di passare indenni. E quindi, tanto vale, divertirsi: l’Olomouc, sei sconfitte, è anche riuscito a strappare due set, uno proprio a Novara, nella seconda gara della Pool di Police e uno alla Dinamo Kazan.
Una squadra divertente, entusiasta, che ha accolto di buon grado l’idea di fare esperienza e accumulare sconfitte. Lasciando tuttavia la propria impronta. A chi c’era, nel girone di Novara, non sarà sfuggito che le ragazze dell’Up Olomouc festeggiavano ogni ace in modo molto divertente. Una ‘bomba’. Tutta la squadra si riunisce al centro del campo e con un saltello urlando ‘boooom’ simula una innocua deflagrazione. Dall’altra parte del campo le ragazze della Igor hanno preso appunti. E ora spesso la stessa esultanza arricchisce anche i loro ace. Anche chi perde può insegnare qualcosa.
A proposito di belle sorprese ecco una canzone che va interpretata: è ironica, autoironica e soprattutto non passa inosservata anche se in Italia quasi nessuno conosce il brano e la sua band. Si chiamano Billy Talent e sono canadesi, suonano un punk allegro ma corrosivo, classico della seconda generazione americana, molto vicino a quelli di Green Day e Sum 41. Nel brano i riferimenti sono contro la globalizzazione e per una forte autodeterminazione dell’individuo: “Figlie della classe superiore e figli della classe operaia, è difficile risparmiare un dollaro visto il modo in cui gira il mondo. Abbiamo una controcultura che puoi comprare su uno scaffale, ma paghi il fatto che stai perdendo la tua identità per qualcun altro. Sorpresa… sorpresa… stai molto meglio quando sei travestito. Ecco la rivoluzione alla quale sei stato costretto”.
Il video è divertente e inquietante: i quattro musicisti a bordo del loro aereo devono bombardare un nemico immaginario con la faccia di un maiale. Finisce in modo inquietante, sulle immagini di una città semidistrutta.
Il video ufficiale di “Surprise Surprise”
3) L’arte della pallavolo: l’ispirazione di Matteo Piano
Matteo Piano è un ragazzo estremamente intelligente e divertente. La sua visione sognante dell’attesa per il responso di un videocheck è diventata social, con grande successo. Accostare le immagini del Perugino a quella dei ragazzi dell’Allianz Milano in attesa del verdetto digitale del monitor è una delle cose più divertenti degli ultimi tempi. Inutile dire che il primo ricordo che suscita è quello di Checco Zalone che in “Una Bella Giornata” ruba un quadro raffigurante l’estasi di Santa Teresa… (“Estasi… ah, si drogava!”). Chi ama e rispetta l’arte può anche servirsene per fare un po’ di divulgazione spicciola. E così magari si scopre che quel quadro non esiste: c’è la stata dell’Estasi di Santa Teresa, del Bernini, ed è conservata a Roma nella Cappella Cornaro della chiesa di Santa Maria della Vittoria.
“L’estasi di Santa Teresa” del film è un quadro confezionato per l’occasione, un pezzo unico. Non esiste… Fu dipinto in un solo mese da Rino Sgarra, un artista di Corato, un piccolo centro in provincia di Bari. Geniale Matteo Piano che ha trovato una chiave di lettura indubbiamente innovativa ed estremamente divertente. Il che riporta alla mente due brani.
Il primo è rigorosamente pop ed è di Lady Gaga, superstar che è ossessionata dall’arte e dagli artisti. Le sue canzone sono zeppe di citazioni illustri che sottendono ad arte contemporanea e al classico. In “Applause” il suo mentore è Jeff Koons, artista poliedrico famoso per essere stato anche il marito di Ilona Staller, “Cicciolina”. Ma questa è un’altra storia: “Ho ascoltato la tua teoria, ‘La nostalgia è per gli sfigati’. E ci credo se lo dice lei. Ma ad alcuni di noi piace leggere.
Un secondo sono un fan di Koons, improvvisamente dopo Koons sono io. La cultura pop era nell’arte, ora l’arte è nella cultura pop, e dunque in me”.
In questo video Lady Gaga con molte altre citazioni classiche e poco interpreta live “Applause” nello show “Good Morning America” era il 19 agosto 2013.
Ma c’è un’altra canzone straordinaria che parla di arte e in particolare di un quadro di Frida Kahlo che ispirò a tal punto l’autrice di questa band da consentirle di scrivere una delle sue canzoni più belle. Il brano è “What the Water Gave Me” di Florence and the Machine. La canzone fu scritta dalla cantante della band, Florence Weltch, dopo avere visto il quadro della Kahlo che fu catalogato con questo stesso nome (Lo que le agua me dio). Il testo va compreso ed è ricchissimo di riferimenti molto alti. Si parla di Virginia Woolf che decise di uccidersi per autoannegamento camminando in un fiume con le tasche piene di sassi.
Florence and the Machine eseguono “What the water gave me” per il “Austin City Limits”, live in una versione orchestrale.
E per chiudere, come sempre, ecco la nostra playlist completa su Spotify!