Di Redazione
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e il tragico conflitto che ne è scaturito stanno comportando conseguenze importanti anche nel campo della pallavolo. Oltre allo spostamento dei Campionati Mondiali maschili e all’esclusione di tutte le squadre russe dalle competizioni internazionali, in gioco ci sono anche le carriere dei singoli giocatori: sono molti gli atleti di nazionalità ucraina impegnati nel campionato russo che hanno risolto o rescisso di propria iniziativa i contratti con le rispettive squadre.
È questo il caso, ad esempio, di Yurii Synytsia, regista titolare dell’Ugra Samotlor. Il suo divorzio dalla squadra è stato annunciato ieri e oggi il direttore generale Alexey Berezin si è rivolto ai tifosi sui Instagram: “Per favore, comprendete la sua decisione. Questo non è il momento di commentare o discutere. Non abbandoneremo i nostri obiettivi per la stagione: sarà più difficile realizzarli, ma non per questo sarà impossibile. Tutto ciò che non uccide la squadra la rende più forte“. Un’analoga decisione era stata presa in precedenza dal centrale Ian Iereshchenko dello Yenisei Krasnoyarsk e dallo schiacciatore Illia Kovalov del Gazprom-Ugra Surgut.
La vicenda più peculiare è però senza dubbio quella di Dmitry Pashitsky (nella grafia russa), centrale nato in Ucraina che nel 2020 ha acquisito la cittadinanza russa e gioca con la maglia dello Zenit San Pietroburgo. Dopo aver saltato la partita con lo Zenit Kazan per infortunio, il giocatore non si è più presentato agli allenamenti: secondo la società “ha deciso di andare in vacanza a proprie spese. Il contratto non è stato interrotto e il nostro club ha reagito alla decisione di Dmitry con comprensione. Il giocatore ha il diritto di stare dove ritiene opportuno fino al suo rientro in squadra. Pashitsky rimane cittadino russo e non ha rifiutato il passaporto“.
(fonte: BO Sport)