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I grandi progetti di Andrea Schiro: “A Motta per mettermi in gioco”

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Di Roberto Zucca

Sembra passato un secolo da quando timidamente Andrea Schiro muoveva i primi passi nella prima squadra della Kioene Padova. In realtà, il talento del giovane veneto è sbocciato davvero durante questa stagione. Solo qualche mese fa Andrea, campione del mondo con la nazionale Under 21 andava a referto contro i grandi della Superlega, e tutti iniziavano a notare le potenzialità e la voglia di eccellere di questo ragazzo. Ora la scelta sul suo futuro, ossia lasciare Padova e andare a crescere da titolare altrove. Precisamente alla HRK Diana Group Motta, la squadra che da neopromossa si è guadagnata subito un posto al sole della A2 e che con Schiro rinforza di parecchio un reparto importante:

Ho scelto Motta perché da subito c’è stato un interesse nei miei confronti. La serietà che dimostra la società e la capacità di avermi già fatto sentire a casa sono alcune delle motivazioni che mi hanno spinto a decidere per la prossima stagione“.

Quanto conta il poter giocare con continuità?

Tanto. Un’altra ragione sta infatti nella possibilità di mettermi in gioco e di conseguenza di avere più spazio in campo, che è quello che sento di avere più bisogno“.

Foto Pallavolo Padova

Quali saranno i suoi obiettivi per la prossima stagione?

Lavorare il più possibile tecnicamente, così da poter migliorare è contribuire al meglio all’interno della squadra. Mi aspetto di affrontare questa nuova opportunità con la chance di disputare la A2 al meglio“.

In queste ultime settimane il suo nome è stato collegato anche alla nazionale di De Giorgi. Che esperienza è stata?

L’esperienza in nazionale è bellissima. Ne parlo al presente anche perché la sto ancora vivendo. Siamo un grande gruppo, nel quale ci conosciamo tutti ormai da alcuni anni e grazie a questo aspetto il lavoro che si crea all’interno del campo, da noi ragazzi, passando per tutto lo staff, viene fatto con affiatamento e complicità“.

Lascia Padova dopo tanti anni. Mi dica un ricordo a cui è legato.

Difficile avere solo un ricordo. Sono arrivato a Padova all’età di 18 anni dalla mia prima squadra di Schio, la Avolley. Questa bellissima società mi ha accolto fin da subito e mi ha fatto sentire parte di una grande famiglia. Anche grazie a loro sicuramente sono cresciuto sia come giocatore che come persona. Quindi è un grazie immenso quello che devo alla Kioene“.

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