Da 28 stagioni è stabilmente nello staff tecnico di squadre di vertice. Giovanni Rossi è tornato a Milano, dove si era laureato all’Isef, nel 2019, dopo aver fatto tappa in mezza Italia, mezza Europa e nella Penisola araba. A lungo a Piacenza, dove ha vinto quasi tutto, poi Segrate, Sora, la Russia, l’Austria, il Qatar, di nuovo la Russia e Milano. Ha lavorato con Velasco, Blengini, Lorenzetti, Gulinelli e naturalmente Roberto Piazza, che lo ha voluto come preparatore anche della nazionale olandese. I muscoli dell’Allianz Milano sono insomma in buone mani in questi primi giorni di intensa preparazione fisica.
Da 28 stagioni Giovanni Rossi, è capace di emozionarsi ancora per ogni inizio, come la prima volta: “Sempre. Poi questa ripartenza ha un sapore particolare – spiega il preparatore – perché veniamo da una bella stagione. Ci sono nuovi atleti da seguire, si vuole migliorare quello che non è andato bene negli anni precedenti. È la spinta ad arrivare al meglio che muove tutto“.
Con Roberto Piazza c’è un legame forte, anche quando si deve lavorare a distanza come in questi giorni: “Il livello di connessione è molto alto – ammette Rossi – aver collaborato in queste settimane anche nella nazionale olandese è stata occasione di preparare queste settimane nei minimi dettagli. Tutto viene concordato“.
I preparatori di Superlega avranno il loro bel daffare in questo campionato, con atleti che entreranno nel gruppo squadra a pochi giorni dal torneo e con nelle gambe partite di livello internazionale: “Chi arriva dalla nazionale ha seguito un suo programma molto preciso ed è pronto – spiega il preparatore – noi dobbiamo gestire al meglio invece gli altri. Dare subito la linea di lavoro, con periodi di carico e scarico, di riposo e di attività. Anche nel nostro settore indubbiamente la tecnologia aiuta: abbiamo sistemi di acquisizione dei dati in tempo reale sugli allenamenti e i giocatori. I dati vengono usati per programmare il carico di lavoro e soprattutto prevenire gli infortuni“.
I primi giorni sono anche quelli dedicati alle valutazioni funzionali, medico-meccaniche, ortopediche: “Riusciamo a creare una fotografia precisa dell’atleta. C’è chi non è mai stato fermo e chi ha avuto un periodo più lungo di riposo. Dopo le valutazioni possiamo partire con le idee già chiare della programmazione. Nella prima settimana, che si chiude oggi, c’è poca attività di salto, per avvicinare piano piano il fisico al lavoro. Con i pesi invece si inizia subito, perché aiutano l’atleta a preservare i muscoli da possibili problemi“.
Rispetto al passato, il concetto del “picco di forma” di una squadra è ormai superato: “Nell’arco di un campionato così breve si deve tenere sempre la media della condizione molto alta. Un picco comporta poi sempre una discesa, invece tutti gli atleti devono essere il più possibile costanti nelle prestazioni” conclude Rossi.
(fonte: Comunicato stampa)