Di Redazione
Tempo di bilanci per l’Allianz Powervolley Milano. Ad 8 giorni dall’ultima palla caduta in campo lo scorso 25 aprile, la stagione 2020-2021 appena andata in archivio ha lasciato in dote non solo ottime indicazioni per il movimento pallavolistico meneghino, ma anche scritto il nome Powervolley nella storia del volley europeo con il primo trofeo della storia del club: la CEV Challenge Cup.
Si è chiusa così una stagione lunga 293 giorni: tanto è trascorso dall’inizio del ritiro estivo a Cuneo, datato 6 luglio 2020, all’ultimo match disputato all’Allianz Cloud, la finale contro Modena dei playoff 5° posto. Quasi 10 mesi di allenamenti, viaggi, partite, trasferte, sacrifici, gioie, dolori, vittorie e sconfitte. Un percorso lungo, virtuoso e a volte tortuoso, che ha temprato il gruppo e compattato la squadra, rendendola speciale ed unica. Ben 47 le partite disputate, un cammino incredibile iniziato il 13 settembre con la prima gara del girone degli ottavi di Coppa Italia (il 3-0 inflitto a Verona) fino alla sconfitta con Modena: diventano così 47 match in 224 giorni, una media di una gara ogni 4,76 giorni per un totale di 5103 minuti di gioco con 104 set vinti e 81 persi. Un ritmo forsennato in un anno particolare, segnato dalle difficoltà della pandemia, dai tamponi pre gara, dai numerosi protocolli sanitari attuati nelle varie competizioni, che tuttavia non sono bastati a proteggere la squadra dal Covid, arrivato a dicembre.
Da gennaio, mese della ripartenza, ad aprile il ritmo è stato incredibile: 30 partite in 112 giorni, una ogni 3,61 giorni. Non si è mai tirata indietro l’Allianz Powervolley, giocando sempre con grande coraggio, determinazione e spirito di sacrificio ed adattamento: qualità e valori che coach Piazza ha saputo trasferire al collettivo che ha remato sempre nella stessa direzione, seguendo le indicazioni del suo condottiero. Sono arrivate così grandi soddisfazioni, con il primo trofeo della storia del club del presidente Fusaro alzato al cielo: la CEV Challenge Cup conquistata in Turchia il 24 marzo contro lo Ziraat Bankasi Ankara. Un titolo continentale per scrivere il nome di Powervolley Milano nel panorama del volley europeo. E poi la cavalcata in campionato, con la sfida infinita con Verona (8 confronti in stagione tra Coppa Italia, regular season, turno preliminare e playoff 5° posto), i quarti di finale playoff scudetto contro Perugia con Milano vicinissima alla grande impresa.
Un anno lungo ed intenso, in cui è venuta fuori la potenza di Jean Patry: l’opposto francese, raccolta l’eredità di Nimir, ha saputo dimostrare il suo valore, nonostante l’infortunio patito a fine novembre, risultando il best scorer della squadra. 523 punti tra Superlega (461) e Challenge Cup (62), conditi da 37 ace (di cui 31 in Superlega). Dietro di lui, per numero di punti realizzati, il talento di Yuki Ishikawa: il numero 14 giapponese si ferma a quota 514, risultando però il miglior dei suoi in Superlega con 470 punti in 41 match. Tra i posti 4 meritano menzione anche Maar ed Urnaut: il canadese e lo sloveno (arrivato a stagione in corso con il primo match ufficiale giocato a gennaio) affiancano Patry a quota 62 in Challenge Cup come best scorer della squadra nella competizione.
Grande apporto è arrivato anche dai centrali con il ritrovato Piano che si conferma leader del fondamentale del muro: il capitano di Milano ed il suo collega di reparto Jan Kozamernik (che si prende il primo posto nella classifica degli ace della Challenge Cup con 10 servizi) chiudono con 97 e 92 block vincenti in stagione, di cui rispettivamente 85 ed 82 realizzati in Superlega. Ultimo, ma non per importanza, il dato degli ace in cui salta all’occhio il nome di Riccardo Sbertoli: il palleggiatore milanese, autore di un’altra straordinaria stagione in cabina di regia, supera di un solo servizio vincente Jean Patry, chiudendo l’anno con 38 ace. Numeri utili per le statistiche, numeri utili per ricordare la cavalcata incredibile dell’Allianz Powervolley Milano che, ad ogni modo, rimarrà indelebile nella storia del club. Una stagione che si chiude lascia però sempre spazio ad una che si apre: alcuni protagonisti andranno via, altri ne arriveranno per continuare a scrivere pagine di volley all’ombra della Madonnina.
(Fonte: comunicato stampa)