Di Redazione
Un epilogo amaro per Novara, dopo essere stata per diversi mesi la squadra italiana che meglio aveva interpretato il concetto di gruppo ed espresso la miglior forza caratteriale. L’ultima palla di Conegliano chiude una stagione “strana” per le piemontesi, che cedono lo scettro di Campione d’Italia proprio alle venete.
L’arrivo di Massimo Barbolini e la creazione di un roster di altissimo valore tecnico aveva un solo fine, oltre a quello di provare a riconfermarsi in Italia: la qualificazione alla Final Four di Champions League. La stagione si chiude invece con due trofei, la Supercoppa e la Coppa Italia, che di certo non hanno lo stesso valore di quelli sopracitati.
Una forte delusione, testimoniata dalle parole del patron Leonardi, riportate dal quotidiano La Stampa:
“Abbiamo affrontato la finale con qualche giocatrice un po’ stanca. Sulle quattro gare è giusto che la vittoria sia andata all’Imoco. Noi avremmo certamente potuto fare qualcosa di meglio”.
Della stessa idea anche Eraldo Peccetti, main sponsor e membro del comitato tecnico della Igor Novara:
“Conegliano ha meritato di vincere il tricolore. La nostra squadra è arrivata alla finale forse un po’ stanca. Sono comunque abbastanza soddisfatto della stagione: la Supercoppa italiana e la Coppa Italia in bacheca ci consolano dell’eliminazione dalla Champions league e del ko in finale. Mi è spiaciuto vedere poco in campo due giocatrici come Sara Bonifacio e Stephanie Enright ma, d’altronde, è l’allenatore a vederle all’opera per l’intera settimana: nessun meglio di lui può valutare chi merita di essere impiegato”.