Chi ha qualche annetto in più sulle spalle, ma nemmeno troppi, sicuramente si ricorderà bene di un film: “Il Codice Da Vinci” con Tom Hanks per la regia di Ron Howards, che portò con sé, oltre a un innegabile successo e un paio di sequel, anche una certa “coda di polemiche” di vario genere. Ecco, pallavolisticamente parlando, oggi un altro “Codice”, “Il Codice Velasco”, un libro pubblicato da poco, ha portato a un curioso botta e risposta tra la Federazione Italiana Pallavolo e il canale podcast Coach Factor, con Ciro Zoratti e Francois Salvagni, gli autori del volume.
Ad aprire le danze è stata la FederVolley, con una nota ufficiale alle 20:24 di ieri che recita così: “In merito alla recente pubblicazione del testo “Il Codice Velasco”, il commissario tecnico della nazionale femminile azzurra tiene a precisare quanto segue. Il libro è stato scritto senza alcun coinvolgimento diretto di Julio Velasco, il quale ha appreso dell’esistenza del volume solo a pubblicazione avvenuta. Il ct della nazionale femminile, non avendo letto il testo, si astiene da ogni commento o giudizio, e rende noto che in quest’ultimo periodo la sua minor partecipazione all’attività pallavolistica è stata causata esclusivamente da motivi personali e non da alcun altro impegno”.
Parole che devono avere colpito i referenti di Coach Factor, che hanno replicato poco dopo, alle 20:52: “In riferimento alla nota stampa diffusa dalla Federazione Italiana Pallavolo riguardante la pubblicazione del volume “Il Codice Velasco”, riteniamo doveroso precisare alcuni aspetti fondamentali dell’opera. Il libro è un omaggio alla straordinaria figura di Julio Velasco, un allenatore il cui metodo e la cui visione hanno segnato in maniera indelebile il mondo della pallavolo e della leadership. Fin dalla sua concezione, l’intento degli autori è stato esclusivamente quello di raccogliere e valorizzare il pensiero e gli insegnamenti del tecnico argentino, attraverso un attento e scrupoloso lavoro di analisi, selezione e contestualizzazione di citazioni, aforismi, interviste e dichiarazioni pubbliche rilasciate nel corso della sua carriera. Desideriamo altresì ribadire che “Il Codice Velasco” non è né una biografia né un manuale tecnico di pallavolo. Si tratta di un’opera celebrativa, che si propone di rendere accessibili e fruibili a un pubblico ampio i principi che hanno caratterizzato la filosofia di Velasco, affinché possano essere d’ispirazione non solo agli appassionati di sport, ma a chiunque si interessi ai temi della leadership e della crescita personale. Gli autori non hanno mai lasciato intendere, né direttamente né indirettamente, che l’opera sia stata realizzata con la partecipazione o il coinvolgimento di Julio Velasco. Questo aspetto è chiaramente specificato sia nella scheda libro sia nei materiali promozionali, a testimonianza della piena trasparenza del progetto editoriale. Siamo consapevoli del profondo rispetto che circonda la figura di Velasco e proprio per questo abbiamo intrapreso questo lavoro con il massimo della cura e della responsabilità, mossi esclusivamente dal desiderio di condividere il valore del suo lascito sportivo e umano”.
Noi, ovviamente ci asteniamo da ogni giudizio in merito, e ci limitiamo a riportare i (curiosi) fatti, anche se suona sempre un po’ strano realizzare un volume di 385 pagine su una persona senza coinvolgerla o informarla in alcuna maniera, soprattutto in un mondo di contatti spesso diretti e relazioni come quello della pallavolo, ma certo non sarebbe la prima volta e non sarà, nel caso, nemmeno l’ultima, anzi.
Ma, come disse qualcuno che rispondeva al nome di Oscar Wilde, “There is only one thing in the world worse than being talked about, and that is not being talked about”…
(di Redazione)