Cormio: "De Giorgi prima scelta. Berruto? Fantasie. Medei a Milano ci ha comunicato che…"

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Di Redazione

Si contano i giorni ormai in casa Lube Volley per l’arrivo di Fefè De Giorgi. Il coach di Squinzano arriverà lunedì in terra marchigiana e sarà a disposizione della squadra già per l’allenamento del pomeriggio come riportato nell’edizione odierna de “Il Resto del Carlino Macerata”. Il suo esordio invece avverrà mercoledì in Champions.

Terminato il silenzio stampa che perdurava dal 2, serata dell’amara finale del Mondiale contro Trento, si può fare chiarezza sugli ultimi giorni grazie al ds Giuseppe Cormio.

Perché la scelta di De Giorgi? «Da giocatore – risponde – era già un leader, poi è diventato un grande allenatore. Era desideroso di tornare in Italia ed è stata la mia prima scelta».

Magari non l’unica, circolavano vari nomi. «Fantasie, compreso Berruto. Fefe è stato il primo a cui ho pensato perché anche caratterialmente abbina empatia a puntiglio, insomma sa passare dalla carota al bastone».

Lei lo conosce bene. «Sì, ai tempi di Padova lui era giocatore e capitano. Poi ci siamo ritrovati a Cuneo dove lo convinsi a diventare coach».

Come avete concretizzato l’operazione visto che era sotto contratto in Polonia? «Una volta che Medei a Milano mi ha detto di sentirsi a disagio, di non avere più la squadra in pugno pur avendo un buon rapporto con tutti, ho subito parlato con Giulianelli. Non vedevo allenatori liberi che facessero al caso nostro, servivano trattative più complesse. Quando mi ha detto che i rapporti con De Giorgi erano rimasti ottimi, ho subito chiamato il procuratore Luca Novi».

Cifra e durata del contratto? «Manterrà – risponde il diesse biancorosso – la durata biennale che aveva e gli garantiremo lo stesso ammontare. Non abbiamo trattato col club polacco, si è mosso De Giorgi in prima persona».

Le dimissioni di Medei sono vere o indirizzate? «Verissime».

Qualcuno ha ipotizzato che aveva lo spogliatoio contro. «Falsità, così come le critiche sull’impegno dei sudamericani in allenamento».

Perché non gli avete rinnovato pubblicamente la stima dopo Czestochowa? «Non ce ne era bisogno, Giampaolo era sotto contratto. Se lo avessimo fatto si poteva sospettare la sfiducia. Ricordiamo che prima della finale venivamo da 10 vittorie di fila e contro grandi squadre».

È vero che Medei verrà ugualmente pagato? «Sì, lo merita per suoi trascorsi qui e per come si è comportato».

Adesso sa che eventualmente sulla graticola finirà lei? «Certamente. Non posso tornare indietro ma sono sicuro di non aver sbagliato sul mercato. Dream team l’avete chiamato voi e i tifosi, per me è una squadra molto forte, costruita insieme a proprietà e tecnico. Però ci sono anche gli avversari».

In attesa di De Giorgi, una Lube convalescente ma in crescita coralmente mercoledì? «Sì, vero. All’inizio – conclude Cormio – eravamo bloccati psicologicamente, poi siamo venuti fuori e ho molto apprezzato Balaso e Bruno».

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