Di A.G
10 marzo 2018. Si gioca l’ultima partita di regular season tra Casalmaggiore e Modena. Caterina Bosetti atterra da un salto, il ginocchio cede e la schiacciatrice ci va sopra con tutto il peso del corpo. Le urla di dolore dell’atleta ammutoliscono gli oltre duemila spettatori presenti al Pala Radi.
Il referto medico parla chiaro: lesione dei legamenti del ginocchio sinistro. Tutto in frantumi, le ambizioni, le certezze, le aspettative. Il dolore è forte, il morale è sotto i tacchi, ma Caterina non è tipo da piangersi addosso. Il recupero procede lento ma costante. Il ricordo dell’infortunio lascia pian piano spazio al desiderio di riprendersi ciò che il destino le ha procrastinato nel tempo. Per fortuna tutto si muove nella direzione giusta e la schiacciatrice sceglie di ripartire proprio da Casalmaggiore: la stagione in Baslenga è ottima per la gioia dei suoi tifosi, ma anche del CT della Nazionale Davide Mazzanti che ritrova una giocatrice di livello, brava in tutti i fondamentali.
Caterina Bosetti, intervistata da Volley NEWS, parla della sua esperienza a Casalmaggiore e delle difficoltà affrontate nell’ultimo anno. Una storia che comincia con un brutto infortunio, ma che poi lascia campo aperto alla costanza, allo spirito di sacrificio, alla tenacia e a tutti quei valori che fanno la differenza tra restare nell’anonimato e salire alla ribalta.
Partiamo dal suo infortunio. Come ha vissuto questo momento delicato della carriera?
“È stato un periodo difficile in cui ho avuto paura di non giocare più. A volte anche di non tornare neanche a camminare bene. È servita molta pazienza, visto che il mio infortunio è stato più delicato di una normale lesione del crociato. All’inizio non riuscivo ad accettare il fatto di dover restare ferma e saltare l’estate in Nazionale, ma quando ho imparato di nuovo a fare i movimenti normali, perché ci si dimentica anche di quelli, ho capito che stavo recuperando al meglio”.
Che importanza ha avuto la sua famiglia in questo percorso e, soprattutto, sua sorella Lucia che in passato ha avuto anche lei un infortunio grave?
“Non dimenticherò mai tutte persone che mi sono state vicino e mi hanno aiutato in questo periodo difficile. La mia famiglia è sempre stata presente. Lucia è stata un punto di riferimento. Lei era già passata per un lungo infortunio, anche se meno grave. Avere qualcuno con cui confrontare le reazioni del corpo, sapere se un dolore è normale o no, è stato di grande conforto”.
Quali sono state le difficoltà più grandi al suo rientro in campo?
“Pochi giorni dopo l’operazione, ero già al lavoro per la riabilitazione. Ho ricominciato pian piano a lavorare con la palla, prima sulla sabbia e poi in palestra. Le difficoltà sono state tantissime perché il fisico si è dovuto abituare ad un nuovo modo di fare i movimenti: non è stato semplice tornare a saltare, senza pensare di cadere e farmi male. Ho dovuto accettare di non essere più la giocatrice di prima, ma questo aspetto mi ha aiutato a migliorare. Faccio colpi che non ero solita fare perché adesso devo usare più la testa che il corpo”.
Per ripartire ha scelto Casalmaggiore. Com’è nata quest’occasione e cosa l’ha colpita maggiormente del progetto della società?
“Quando ti fai male seriamente, il nostro mondo tende troppo spesso a dimenticarti: io ho ricevuto due offerte, da Casalmaggiore e da un’altra squadra. Sentivo che era giusto rimanere in Italia, in una società giovane, ambiziosa e che voleva rialzarsi, proprio come me. Ho scelto Casalmaggiore anche perché sapevo di trovare persone che già mi conoscevano”.
La Èpiù Pomì è a ridosso delle prime posizioni in classifica: qual è il vostro obiettivo per le ultime partite di regular season e per i playoff?
“Sarà importante portare a casa il maggior numero di punti possibili nelle restanti partite di regular season, in modo da raggiungere il quarto posto e arrivare alla post-season con tante sicurezze. I playoff sono un campionato a parte e può succedere davvero di tutto: daremo il massimo per raggiungere il miglior risultato possibile”.
Quali aspetti dovrete migliorare per arrivare al meglio alla fase più importante della stagione?
“Dovremo cercare di migliorare l’intesa con la nuova palleggiatrice: conoscere le compagne in allenamento è diverso dal giocare insieme a loro in partita. Migliorare questo aspetto sarà fondamentale per essere pronte per i playoff”.
Kasia Skorupa vi darà certamente una grande mano a raggiungere i vostri obiettivi. Com’è stato l’impatto della palleggiatrice con la nuova realtà?
“Arrivare in una squadra a stagione in corso è difficile per tutti perché bisogna entrare quasi in punta di piedi in uno spogliatoio in cui si sono creati determinati equilibri e conoscere le nuove compagne. Kasia è una giocatrice di esperienza ed è stata molto brava ad inserirsi velocemente nel nostro gruppo. Credo che abbia trovato una squadra unita visto che ci troviamo tutte molto bene”.
Il suo grave infortunio le ha impedito di giocare il Mondiale in Giappone. Ora Caterina Bosetti è tornata e pensa al ritorno in Nazionale?
“Recentemente il CT Davide Mazzanti è venuto a farci visita a Casalmaggiore e ha dichiarato che tornerò a far parte della Nazionale. Sono contenta di avere la possibilità di lottare per gli obiettivi della prossima estate. Dopo l’infortunio, sapevo che non sarei andata in Giappone, ma mi sono posta l’obiettivo di essere presente, seppur conscia che fosse irraggiungibile. Essere tra le 22 pre-convocate è stato un premio per me: comunque ritengo di aver sempre fatto parte del gruppo azzurro”.
Per arrivare a giocare a livelli professionistici serve molto impegno e sacrificio. Quale rinuncia le è pesata maggiormente?
“Lasciare la famiglia è stato il sacrificio più grande per me. Allo stesso tempo, sono consapevole che fare della pallavolo il proprio lavoro sia un privilegio e credo di essere stata fortunata ad aver incontrato tante persone che sono entrate a far parte della mia vita e mi hanno aiutato a crescere”.
Dove vuole arrivare nel prosieguo della sua carriera?
“Il mio obiettivo a breve termine è quello di tornare a giocare liberamente, visto che quando sono in campo ho sempre la testa a metà tra la partita e il prestare attenzione ai movimenti del ginocchio. In futuro sogno di vincere una medaglia olimpica”.