Di Paolo Cozzi
Dopo il turno infrasettimanale di Champions League che ha visto le italiane brillare e centrare tre vittorie pesanti, specialmente perché in trasferta, nel weekend è tornata la Superlega, che però ha “perso” proprio Civitanova, colpita dal Covid e costretta a rimandare la partita con Siena.
Il match clou di giornata ha visto Perugia sfidare Trento, ovvero le due squadre più in forma e le due più serie candidate ad arrivare in fondo a tutte le competizioni. L’Itas parte forte, seriamente intenzionata a mettere un freno alla striscia vincente degli umbri, ma la sensazione è che quando Perugia accelera sia ancora un gradino sopra ai trentini. Il gioco degli ospiti risente della giornata da missing in action di Kaziyski (voto 4) che proprio non ne azzecca una, cosi come fatica il suo sostituto Nelli (voto 5) che spreca una ghiotta occasione per mettersi in mostra. Senza opposto e con la ricezione in difficoltà, Sbertoli (voto 6) perde lucidità e non riesce a sfruttare i centrali, essenziali negli schemi di Lorenzetti. La dimostrazione che lo schema a tre schiacciatori funziona solo e solamente se tutta la squadra gira al 110%.
Perugia continua il suo campionato a parte e festeggia il rientro a pieno ritmo di Leon (voto 7,5) dopo la tremenda capocciata in Supercoppa. La ricezione resta un anello molto debole, ma il cubano mostra ritrovata verve al servizio e a muro. Meglio fa Rychlicki (voto 8), che sembra essersi lasciato alle spalle l’altalenante stagione scorsa. Bene ancora una volta anche Flavio (voto 7,5), ormai una certezza nella rosa di Anastasi.
Fatica Piacenza contro una incerottata Milano, che ancora una volta in emergenza con un solo centrale si stringe al proprio allenatore Piazza (voto 8) e alla sua abilità tattica nel trovare soluzioni alternative per far tremare gli emiliani. Cresce Porro (voto 6) nella gestione della squadra, ma qualcosa manca nella palla dietro, nella quale con Patry (voto 5,5) il feeling sembra non sbocciare. Meglio il cubano Melgarejo (voto 6) anche se la ricezione è tutto tranne che positiva. Un plauso va anche ad Ebadipour (voto 7), schierato come finto centrale ma molto utile in ricezione e attacco.
Piacenza vince ma sembra ancora viaggiare ad una velocità ridotta per le sue potenzialità. Se il muro funziona bene, la ricezione fa acqua da tutte le parti e non permette a Brizard (voto 7) di giocare con fluidità al centro, dove Simon (voto 6,5) non è ancora al top dell’intesa. Leal (voto 7,5) continua a volare di potenza in attacco, e con lui Lucarelli (voto 7,5), ma in seconda linea i due pagano davvero tanto. Da verificare anche la posizione di Recine, apparso insofferente quanto chiamato da Bernardi in campo per il giro dietro…
Bella partita fra Monza e Cisterna, con i monzesi che fanno loro la partita grazie ad un attacco performante e ad una ricezione importante. Se Grozer (voto 9) è l’anima della squadra,un plauso anche a Federici (voto 7,5) che garantisce ricezione e difesa. Solida anche la prova di Davyskiba (voto 6,5) e quella di Galassi (voto 7), ancora non perfetto a muro, ma che sta trovando finalmente il giusto feeling con Zimmermann. Cisterna, pur perdendo, continua a fare punti importanti per la corsa salvezza e a mostrare una ottima organizzazione di gioco, con Dirlic (voto 7,5) che però non trova aiuto da Sedlacek (voto 5) e Bayram (voto 5) ben controllati a muro e messi sotto pressione in ricezione.
Vittoria importante quella di Modena a Taranto utile per dare consapevolezza ai canarini e portarli a ridosso delle big del campionato. Ngapeth (voto 7,5) sembra finalmente aver trovato le giuste motivazioni e il giusto atteggiamento per rendersi utile a questa rinnovata Modena nella quale Lagumdzija (voto 8,5) sembra lontano parente del giocatore altalenante visto a Piacenza l’anno scorso e sempre più a suo agio nella versione bomber di razza. Chi ancora sembra in ritardo nella crescita è Rinaldi (voto 5) ancora molto bloccato in attacco.
Per Taranto una sconfitta che pesa e una classifica che si fa pericolosa; alla squadra pugliese non basta uno Stefani (voto 7,5) finalmente devastante in attacco. La ricezione costringe Falaschi (voto 5,5) a forzare il gioco, ma sia Antonov (voto 5) che Loeppky (voto 6) faticano a dare continuità alla loro prova.
Vittoria netta per Verona, che nel derby veneto mette in campo tutta la sua prepotenza fisica per sbaragliare una Padova apparsa per una volta troppo rinunciataria. Spirito (voto 8) sembra trovarsi a suo agio nel gestire le tre bocche da fuoco laterali, con Mozic (voto 9) che pian piano sta tornando sui livelli dello scorso anno. Ottimo anche il maliano Keita (voto 8), che sbaglia poco e si prende il lusso di chiudere con il 73% in ricezione e il 53% in attacco. In una squadra dove i palloni per i centrali si contano con il contagocce, bravo anche Cortesia (voto 7) a farsi trovare sempre pronto.
A Padova non basta il solito volenteroso Petkovic (voto 7) in una squadra che a muro pare sempre sottotono. Asparuhov (voto 4) fallisce la partita dell’ex in maniera totale, e anche Volpato (voto 5) sembra la brutta copia del centrale ammirato negli ultimi anni in maglia bianconera.