Di Paolo Cozzi
Domenica di risultati sorprendenti quella andata in scena ieri, ma se la sconfitta di Perugia in quel di Padova fa rumore ma è abbastanza indolore e fisiologica poiché tanti dei giocatori in rosa sono reduci dal mondiale e probabilmente dopo aver tirato la carretta per un po’ stanno rifiatando, quella di Civitanova, a sette giorni dal tracollo nella finale del mondiale per club, è una sconfitta che fa parecchio rumore e che lascerà parecchi strascichi nello spogliatoio marchigiano. Il primo a pagare è stato coach Medei.
Ma veniamo alle partite giocate…
A Padova, un super Travica (voto 10) guida i suoi all’impresa, con un gioco veloce e preciso soprattutto al centro che sicuramente in anni passati è stato il suo tallone d’Achille. Intorno a lui gira bene tutta la squadra che tiene in ricezione con un ottimo Danani (voto 9) e un Randazzo (voto 9) sempre più incisivo nella speranza che l’infortunio patito nel 4 set non sia gravissimo. Bene anzi benissimo Polo (voto 9) che davanti ad un mostro sacro come Podrascanin (voto 7) non trema e chiude con il 91% in attacco.
Perugia soffre la giornata no di Lanza (voto 4,5) davvero in difficoltà in attacco e falloso al servizio. La Sir sbaglia sicuramente tanto dai 9 metri, meglio a muro, ma la sensazione è che la squadra dopo un avvio al fulmicotone stia tirando il fiato e ricaricando le batterie consumate nei primi tre mesi. La speranza è che l’arrivo di Hoag possa permettere di far fiatare un po’ qualche giocatore.
A Busto Arsizio la Revivre umilia i marchigiani che non riescono a trovare unità d’intenti dopo una settimana passata nell’occhio del ciclone. Detto dei meriti dei lombardi, spinti da un trio di palla alta davvero in gran forma e dai pochissimi errori gratuiti in attacco e al servizio, nonostante una ricezione costantemente sotto pressione, è da Civitanova che ci si aspetta una reazione, un segnale….e quello che si può leggere dalla partita di ieri è che il pentolone scoperchiato sette giorni fa difficilmente sarà richiuso senza qualche “testa tagliata”… La ricezione obbliga Bruno (voto 6) a km extra che minano la lucidità nelle scelte di alzata, il muro continua a essere altalenante e se cala Juantorena (voto 5,5) non c’è una valida alternativa.
Gli investimenti su questo gruppo sono stati notevoli, difficile pensare che patron Giulianelli (voto 4….le squadre non si fanno solo con le figurine..) possa far passare una partita cosi senza decisioni drastiche…
Fatica Trento a domare una Ravenna sempre pericolosa. Se Vettori stenta (voto 5,5) sono Russell e Kovacevic (voto 8,5) a farsi carico dei palloni chiave, ben coadiuvati da un Lisinac (voto 9) ancora una volta grande protagonista al centro della rete ottimamente servito da un Giannelli che con 5 muri si dimostra eccellente nel fondamentale.
Per Ravenna non basta un atteggiamento positivo per portare la gara almeno al tie break, ma a parte l’attacco in affanno, la sensazione è che coach Graziosi (voto 9) riesca a far girare la squadra al 120% delle sue possibilità. Nota di merito per il centrale Elia capace di ben 6 muri al suo esordio stagionale, bene in ricezione, soprattutto perché bersagliato, il giovane Lavia (voto 6,5) ma quanti errori in attacco!
A Vibo una spenta Verona ancora una volta partita male, sembra crollare per poi trovare il guizzo che le porta due punti e soprattutto un po’ di serenità.
E’ uno straripante Solè (voto 10 con lode) ad affossare la voglia di vittoria dei calabresi con una prova monstre in attacco (16 su 20) e muro. Con lui finalmente protagonista l’iraniano Manavinezhad (voto 7,5) che permette a Spirito di trovare alternative a Boyer (voto 9) in attacco. Bene anche la ricezione, tallone d’Achille della squadra, ottimamente puntellata da Marretta e De Pandis (voto 8).
In casa vibonese prova monumentale di Al Hachdadi che chiude con 37 punti e di Barreto, ben supportati da un Mengozzi in ottima giornata. Peccato solo che una bella partita di oltre due ore sia stata vista da sole 800 persone….
Scontro salvezza in quel di Latina che si aggiudica l’intera posta e inguaia Sora, sprofondata in zona retrocessione. Sottile (voto 8) è bravo a tenere calde le sue bocche da fuoco, con Stern e Ngapeth che si incaricano di mettere giù le palle che scottano.
Per Sora un brutto risveglio dopo le ultime prove confortanti. Il muro come sempre in difficoltà e la battuta non riesce a essere incisiva. Non basta il solito monumentale Petkovic (voto 9) per tenere aperta la partita.