Si sono chiuse con due Gare 5 spettacolari le semifinali Play Off di Superlega, che mai come quest’anno hanno affascinato migliaia di tifosi e appassionati, lasciando aperto ogni risultato fino all’ultimo. Come da pronostico a passare sono Trento e Civitanova, ma un grosso applauso va fatto a Piacenza e a Milano, due squadre cresciute molto nel corso della stagione, capaci a tratti di giocare una pallavolo quasi perfetta. In attesa delle Finali Scudetto di settimana prossima, vediamo come sono andate le ultime due gare nel nostro pagellone!
Trento-Piacenza. Primo set in cui gli ospiti partono fortissimo, con una correlazione muro difesa che tocca tutto, sfrutta le debolezze del muro di posto 2 trentino e una battuta che rende scontato il gioco avversario. Al cambio campo sembra sentir suonare il de profundis, ma ancora una volta Lorenzetti (voto 9) riesce a toccare le corde giuste e così Sbertoli (voto 8,5) intuisce che è il momento di sciogliere Michieletto (voto 8) e Podrascanin (voto 8) e affidare loro la rimonta. Nel giorno in cui Laurenzano (voto 5,5) fatica di più in ricezione, torna lucido Lavia (voto 7) sia in seconda linea che in attacco, mentre un po’ più cotto dal ritmo delle semifinali sembra Kaziyski (voto 6,5), anche se poi è sempre il primo a prendersi responsabilità importanti nei momenti chiave. Sottotono Lisinac (voto 5,5): il serbo si scontra spesso con il muro piacentino, che lo marca pressoché a uomo!
Piacenza come detto si illude per un set, poi incappa in troppi errori gratuiti e ancora una volta dà la sensazione di avere giocatori individualmente forti, ma che non giocano di squadra. Top Scorer è Romanò (voto 7,5) che torna ad essere quel giocatore a tratti devastante ammirato soprattutto in nazionale; meno bene Lucarelli (voto 5,5) e Leal (voto 5), che partono fortissimo, sembrano in grado di fare il bello e il cattivo tempo, ma si spengono davanti alla forza d’urto trentina perdendo tanta lucidità.
Brizard (voto 6) fa volare la squadra finché regge, ma quando comincia a correre per il campo perde molto di precisione; situazione che rallenta il gioco al centro di Simon (voto 6), ben controllato dal muro trentino. Con Scanferla (voto 6) bersagliato in ricezione, si salva il solo Caneschi (voto 7), ma è troppo poco per poter riaprire il match. Per Piacenza un’occasione sfumata, con coach Botti (voto 6,5) che ha dimostrato di saper spingere i suoi ad altissimi livelli, ma forse è mancato nel dare comunione di intenti fra tutti i giocatori.
Civitanova-Milano. Vince la Lube, ma per farlo deve giocare 3 set alla perfezione, perché l’Allianz non molla mai e fino all’ultimo cerca di agguantare quella finale che manca a Milano dal lontano 2001. Se Nikolov (voto 8) è il top scorer del match, magari ancora altalenante ma sempre pericoloso al servizio e in attacco, continua a piacermi tantissimo lo Zaytsev (voto 8,5) in versione ricevitore, molto lucido in attacco ed estremamente preciso in ricezione. Rispetto a gara 4 Yant (voto 7) torna ad essere più giocabile, ma dà la sensazione di aver fatto un bel passo avanti mentalmente rispetto alle prime gare.
Con una ricezione sotto pressione ma positiva, anche De Cecco (voto 7) ne trae giovamento, e allora ecco che ci sono palloni importanti anche per Chinenyeze (voto 7,5) al centro, anche se persistono gli ormai noti problemi a muro. Bene Anzani (voto 7), anche se meno decisivo che nel match di Milano, e soprattutto Balaso (voto 7,5), che si prende tanto spazio e puntella la seconda linea marchigiana. Bravissimo infine Blengini (voto 8,5) che, nel momento in cui sembrava aver perso la guida della squadra, ha saputo trovare i giusti accorgimenti per ridare vita a un gruppo che dopo l’eliminazione dalla Champions sembrava in caduta libera.
Milano perde, ma è comunque bella ed esce a testa alta fra gli applausi dei tifosi marchigiani, e questo è un riconoscimento a Piazza (voto 9) e ai suoi ragazzi terribili, capaci di dare il 110% in tutti questi lunghi Play Off. L’Allianz sbaglia poco e difende tanto, cercando di sfruttare ogni chance lasciata per strada da Civitanova, ed è ancora una volta bravo Porro (voto 6,5) a guidare i suoi e ad usare come ariete Loser (voto 8,5) per aprire il muro avversario.
È proprio l’argentino, insieme a Ishikawa (voto 8) il trascinatore di un gruppo che sotto pressione ha retto 10 partite senza mai mollare. Peccato il calo di Mergarejo (voto 5,5), troppo altalenante nel match, e Patry (voto 5), che non riesce ad impattare come nelle occasioni precedenti della serie. Dopo i tanti muri di Gara 4 manca anche il guizzo di capitan Piano (voto 6), mentre conferma di disputare dei Play Off strepitosi Pesaresi (voto 6,5), uomo ovunque negli 81 metri quadri di Milano.