Di Redazione
Ieri l’esordio al Pala Calafiore di Reggio Calabria contro l’Itas Trentino. Per la Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia è “iniziata” ufficialmente l’avventura in Superlega in quella che, per questa stagione almeno, sarà la propria casa per le partite casalinghe. Il Presidente Pippo Callipo, intervistato da “La Gazzetta dello Sport“, parla proprio del trasferimento in riva allo Stretto e sul possibile ritorno a Vibo Valentia.
Ventisei sono gli anni che ha compiuto la Callipo Sport nel 2019 (è nata nel 1993): 26 diviso 2 fa 13 e corrisponde al numero delle stagioni della Tonno Callipo Vibo in SuperLega con la società giallorossa del presidente Pippo Callipo ininterrottamente presente nei campionati di A dal 2001. Nonostante sia sempre più difficile operare commercialmente e sportivamente nel Sud Italia, nonostante l’esilio a Reggio Calabria (iniziato ieri sera contro i campioni del mondo di Trento) con la Tonno Callipo costretta ad emigrare in riva allo Stretto per giocare le partite casalinghe al Pala Calafiore.
Presidente, quanto peserà il fattore Reggio Calabria? «Credetemi, non è stato facile e non è facile. Abbiamo dovuto far fronte a problemi logistici importanti, all’installazione di un nuovo taraflex, a lavori sull’impianto di illuminazione e altro. Ma i miei collaboratori, ai quali va il mio plauso, hanno lavorato fin da ieri mattina per far sì che fosse tutto pronto per l’esordio al Pala Calafiore contro Trento. L’auspicio è che gli appassionati reggini possano rispondere a questo nostro sforzo venendo ad assistere ad un grande spettacolo sportivo».
È utopia immaginare un ritorno a Vibo a breve? «Vediamo. A Vibo abbiamo un palazzetto, quello di proprietà della provincia, che rispetta la regola della Lega dei 3000 posti. Una regola che non condivido, ma sono da sempre stato abituato a rispettare le regole. Andiamo avanti con tenacia, poi vedremo se, grazie anche all’ausilio dell’amministrazione provinciale, si potranno creare le condizioni per ritornare nella nostra casa naturale. In ogni caso voglio ringraziare l’amministrazione comunale di Reggio Calabria e tutti coloro che hanno manifestato entusiasmo nei confronti della nostra realtà».
In passato ha sostenuto che questa regola fosse stata inserita per limitare le squadre del Sud. Ne è convinto? «Credo che non ci sia questa volontà. Ma questo discorso dei 3000 posti non fa altro che disincentivare la proposizione di realtà anche importanti che vogliano arrivare in SuperLega. Da Roma in giù non ci sono molti palazzetti con più di 3000 posti. Io credo che sia giusto disputare solo partite di cartello o i playoff in impianti così».