Che la Serie A2 femminile sia un campionato formativo, sotto l’aspetto tecnico e caratteriale, è risaputo. Torneo impegnativo, competitivo, che logora la mente ed il fisico per il raggiungimento dei propri obiettivi. Elementi, questi, che spesso possono convincere alcune giovani straniere a proseguire il proprio percorso di crescita nella cadetteria italiana.
Esempio lampante è Mija Siftar, schiacciatrice slovena classe 2006 che, dopo essersi fatta conoscere dagli addetti ai lavori a suon di punti e prestazioni eccellenti in patria con il Calcit e in Francia con Saint-Raphaël Var e Mulhouse Alsace, ha deciso di mettersi in gioco alla Valsabbina Millenium Brescia. Scelta che si sta rivelando assolutamente giusta, dato che Siftar – che si è raccontata in esclusiva ai nostri microfoni – è tra le protagoniste dell’avvio di stagione delle Leonesse.
Mija, per cominciare raccontaci quali ragioni ti hanno spinto a scegliere la Serie A2 italiana, e nello specifico Brescia, come destinazione. Quali sono le sensazioni per questo nuovo capitolo della tua carriera?
“A essere onesta, mi trovavo in una situazione piuttosto complicata. Poi Brescia si è ritrovata a dover cercare una schiacciatrice sul mercato e mi ha contattata. Sono davvero felice che si sia presentata questa opportunità, perché penso che sia un ottimo posto per crescere come giocatrice”.
Sei arrivata alla Millenium dopo una fugace parentesi con l’Allianz MTV Stuttgart. Cosa ti ha portato a lasciare il club tedesco all’inizio della preparazione?
“Mi sono separata in modo ‘amichevole’ dallo Stuttgart. La mia decisione è legata a motivi personali, e preferirei non entrare nei dettagli”.
Come ti trovi in Italia? È facile adattarsi alla vita, al cibo, alla lingua e alla cultura?
“Mi trovo molto bene e mi piace vivere qui. Naturalmente, il cibo è incredibile! Sto iniziando ad abituarmi alla lingua e spero di riuscire a parlare bene l’italiano entro la fine della stagione. Ovviamente, però, devo continuare a lavorarci su”.
Quali sono le tue impressioni dopo le prime partite? Sei soddisfatta delle tue prestazioni finora?
“Credo che siamo una grande squadra e finora abbiamo lavorato molto bene. È importante aver vinto le prime due partite con il punteggio di 3-0, sia per la classifica sia per la nostra fiducia in vista delle prossime sfide. Personalmente, cerco di dare il mio contributo in modo significativo e impegnarmi al massimo per il bene della squadra, poiché tutte noi condividiamo gli stessi obiettivi”.
Quali sono le tue aspettative per la stagione 2024-2025?
“Il mio obiettivo principale è lavorare sodo e vincere il più possibile. Tuttavia, come ho già detto, la priorità è il lavoro: i risultati arriveranno come conseguenza naturale”.
Com’è giocare sotto pressione in Italia? Qui tutti si aspettano tanti punti e grandi prestazioni dalle attaccanti straniere.
“Cerco di vivere questa situazione come una motivazione per lavorare di più e meglio, poiché voglio dare il massimo per la mia squadra”.
Facciamo un passo indietro e parliamo del tuo percorso. Com’è stato per te giocare in Slovenia? Qual è lo status della pallavolo nel tuo paese?
“Ho trascorso solo una stagione in una squadra della prima lega slovena (nel Calcit Volley, ndr), ma è stata un’ottima opportunità per farmi conoscere all’estero, grazie ai tornei internazionali a cui abbiamo partecipato. A essere onesta, ora non seguo il campionato sloveno con molta attenzione; mi tengo aggiornata solo sui risultati. Tuttavia, ritengo che sia un campionato ideale per le giovani, poiché offre la possibilità di crescere e fare esperienza”.
Eri giovanissima quando hai preso la decisione di andare a giocare all’estero. Quanto pensi di essere cresciuta in Francia?
“A sedici anni, mi si è presentata l’opportunità di andare in Francia e ho deciso di coglierla, nonostante a quell’età non avessi chiaro cosa volesse dire giocare all’estero. Tuttavia, ritengo sia stata la migliore decisione che potessi prendere, visto che mi ha permesso di migliorare come giocatrice e di crescere anche a livello personale”.
Qual è stato il momento più bello della tua carriera finora?
“Ce ne sono diversi e non è facile scegliere quale preferisco, poiché sono tutti unici. Però, potrei menzionare la prima volta che ho giocato in Champions League con il Mulhouse nella scorsa stagione e la vittoria dell’EYOF con la nazionale slovena nell’estate del 2023”.
Sei considerata uno delle giovani pallavoliste più interessanti al mondo. Aspiri a diventare un simbolo del tuo paese, un po’ come il ciclista Tadej Pogacar e il cestista Luka Doncic?
“In realtà, non penso molto a questa cosa. Preferisco concentrarmi sul presente e su questa stagione, puntando al raggiungimento degli obiettivi con la mia squadra e alla mia crescita come giocatrice. Sono consapevole che ci sono ancora molti aspetti su cui devo lavorare. Naturalmente, come tutti, ho dei sogni per il futuro; per realizzarli, però, devo lavorare sodo, migliorare e dimostrare le qualità che già possiedo”.
Chiudiamo con i tuoi obiettivi a breve e a lungo termine.
“Il mio obiettivo a breve termine è vincere il più possibile in questa stagione e ottenere il massimo da essa. Come ho già detto, credo che siamo un grande gruppo e stiamo già iniziando a dimostrarlo. A lungo termine, uno dei miei sogni è giocare per una delle squadre più forti del mondo”.
Di Alessandro Garotta