La carriera di una giocatrice, purtroppo o per fortuna, non è praticamente mai lineare. Ci sono svolte, ostacoli, interruzioni e novità che modificano ogni parvenza di copione. Bisogna, dunque, avere la lucidità di comprendere che rimettersi in gioco non vuol dire fare un passo indietro, bensì essere proiettati verso orizzonti più limpidi. Imma Sirressi ha dimostrato di credere in questo mantra, come testimoniato dalla decisione di scendere di categoria e andare a giocare in Serie A2, precisamente alla Bartoccini Fortinfissi Perugia, dove potrà continuare a mostrare tutte le qualità che in questi anni l’hanno resa uno dei più importanti liberi italiani.
Ecco la sua intervista in esclusiva per Volley NEWS.
Dopo tante stagioni in Serie A1, ha deciso di ripartire da Perugia in A2. Com’è nata la trattativa e cosa l’ha spinta a scegliere il progetto del club umbro?
“Sono molto contenta di essere tornata a Perugia: mi sono trovata sempre bene in questa realtà, che a mio parere ha ancora tanto da dare. All’incirca una settimana dopo la retrocessione del club, ho ricevuto la chiamata di Antonio (il presidente Bartoccini, n.d.r.) e questo mi ha fatto molto piacere: ci siamo dati un po’ di tempo per riflettere sulla proposta, anche se avevo già intenzione di accettare“.
Per una giocatrice gli stimoli sono una componente importante. Non diventa dura quando si scende di categoria?
“Ci ho riflettuto e ho capito di voler fare un campionato con l’obiettivo di lottare davvero per vincere qualcosa. Non penso assolutamente che in Serie A2 sia semplice – anzi, sarà durissima – ma ho voglia di combattere e competere con le migliori. In A1 se non fai parte delle prime 5 o 6 squadre è dura vincere anche solo una partita…“.
Che squadra ha trovato a Perugia?
“È ancora presto per esprimere un giudizio sulla squadra, dal momento che abbiamo iniziato a lavorare solo da un paio di settimane. Però, quello che posso dire è che stiamo lavorando tantissimo e nessuna di noi si tira indietro; fin da subito ho avvertito una grande sintonia tra di noi sia dal punto di vista caratteriale sia dal punto di vista tecnico“.
La nuova Bartoccini è guidata da Andrea Giovi, all’esordio da head coach dopo due stagioni da vice. Cosa significa per lei essere allenata da un ex libero?
“Ripongo la massima fiducia nello staff e soprattutto in Andrea. Penso che abbia il carisma e le competenze per poterci guidare nella giusta direzione. E poi spero che tutta la squadra difenda come faceva lui (ride, n.d.r.)”.
Quali sono i vostri obiettivi stagionali e quale apporto pensa di dare alla squadra per raggiungerli?
“Preferisco non parlare di obiettivi stagionali. Voglio solo lavorare duramente così che la squadra possa portare a casa punti ogni domenica“.
La nuova Serie A2 si preannuncia equilibrata e di altissimo livello. Come vede questo campionato?
“Come ho detto in precedenza, non voglio sottovalutare in nessun modo questo campionato perché ci saranno tante squadre toste. La nostra prima partita in casa con Brescia sarà un bel banco di prova e ci darà già delle indicazioni importanti“.
È reduce da una stagione a Vallefoglia. Come giudica la sua esperienza da “tigre biancoverde”? A suo parere, la Megabox avrebbe potuto fare di più?
“La stagione a Vallefoglia è stata abbastanza travagliata e tutte noi avremmo potuto sicuramente fare meglio. Comunque, sono convinta che le esperienze negative mi abbiano insegnato sempre di più di quelle positive e dato la spinta per cercare il riscatto“.
Ripensando alla sua carriera, cosa la rende più orgogliosa?
“Cosa mi rende orgogliosa? Ovviamente i successi più importanti con Casalmaggiore, ma ancor di più il fatto di essermi goduta a pieno ogni partita e allenamento, le vittorie e le sconfitte. E senza dubbio continuerò ad assaporare tutte le emozioni fino alla fine: è quello che fa la differenza, conta quanta anima ci metti. Per il resto, penso che le cose belle arrivino di conseguenza“.
Quali sono i suoi sogni per la parte finale della sua carriera? Ha già pensato a cosa fare una volta appese le ginocchiere al chiodo?
“Innanzitutto, voglio vincere con Perugia e completare gli studi della laurea magistrale in Scienze Motorie. Successivamente cercherò lavoro come insegnante di Educazione Fisica e, chissà, magari avrò la possibilità di allenare le ragazzine“.
di Alessandro Garotta