Ieri, 15 dicembre, alle ore 18.00 presso la polisportiva Sacca, Roberto Ghiretti e Leo Turrini hanno presentato il libro “Io lo conoscevo bene!”, ultimo appuntamento per il 2023.
“Quando lo sport è vita, forse il mondo diventa un posto migliore”, così inizia l’introduzione al libro, dedicato integralmente all’amore del “Ghiro” per lo sport, in particolare il volley. In tutto il suo percorso, tra soddisfazioni e delusioni, Roberto Ghiretti non ha mai smesso di pensare e di sostenere che lo sport sia un valore sociale, un veicolo unico di aggregazione, integrazione, inclusione, solidarietà. Un racconto dal quale si evince una personalità forte, passionale, carismatica che a volte, in alcune circostanze può anche risultare “scomoda”. Un racconto sincero, una scrittura fluida e ironica di cui solo Leo Turrini è capace e un protagonista che si svela come una persona innamorata del proprio lavoro. Il Ghiro lo hanno conosciuto in tanti, ma forse solo in pochi possono dire di averlo conosciuto bene, perché in fondo, anche se in ogni cosa che ha fatto ci ha sempre messo la faccia, è pur sempre rimasto una persona timida e riservata, che tuttavia ieri sera con l’amico Turrini si è raccontato con serenità.
La serata è stata condotta dal giornalista Paolo Reggianini e introdotta da Antonino Marino. Ospite d’eccezione il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, presente per la Regione anche Giammaria Manghi, capo della segreteria politica della presidenza, Grazia Baracchi, Assessore con delega a Istruzione, Formazione professionale, Sport, Pari opportunità del Comune di Modena e tantissimi volti del volley di Modena e dintorni, come l’arbitro internazionale Umberto Suprani, Antonio Panini, figlio dell’indimenticato Giuseppe, Rodolfo Giobbe Giovenzana, grandissimo protagonista negli anni ’70 e ’80 a Modena e a Sassuolo, Angelo Ghigi, secondo allenatore di Daniele Ricci a Ravenna, Franco De Chicca, figlio del prof. Del Chicca, Franco Castagnetti, ex Direttore Generale Lega Volley Femminile, Elisa Peia, figlia di Pietro Peia, oltre al padrone di casa Giancarlo Campana. Assenti giustificati Catia Pedrini, Franco Bertoli e Fabio Vullo.
“Sono straordinariamente felice perché questa sala – afferma Ghiretti – mi fa sentire bene e vedo anche persone citate nel mio libro e il presidente Bonaccini ci ha fatto l’onore di esser presente. Io ritengo che la memoria sia fondamentale e ho voluto lasciare un piccolo segno. Modena è la città del volley. Ho sempre ammirato Modena e la Panini; aver vissuto la rovina di Parma e vedere invece che Modena c’è sempre, trasmette il senso della passione di questa città per la pallavolo, Giobbe è un pezzo del mio cuore”.
Intervenendo Giovenzana commenta così: “La differenza la fanno le persone, lo diciamo sempre e i Maestri delle tre città, Anderlini a Modena, Del Chicca a Parma e Costa a Ravenna sono stati coloro che hanno dato il via a questo sport e a questo mondo. Anderlini ha traghettato il volley nell’era moderna e lo ringrazio per questo insieme a Giuseppe Panini, perché a 14 anni mi sono innamorato del volley quando ero al liceo e credo che loro due abbiano fatto innamorare del nostro sport tutta Modena e anche l’Italia”.
Leo Turrini, autore del libro ha evidenziato che “Essere qui a Modena con Roberto stasera è come riconciliare con il nemico storico con una città” e su questa rivalità è intervenuto anche il Presidente della Regione Stefano Bonaccini: “Quando accadde l’episodio della monetina di Kim io avevo 15 anni e uscito da scuola ero corso a vedere la partita. Il palasport era una bolgia, oggi sarebbe impensabile giocare nelle stesse condizioni, forse esageravamo tutti un po’ erano altri tempi…”.
E prosegue pungolato da Turrini: “Anche se ho sempre pensato che la monetina fosse di 10 lire e che a Kim l’avesse tirata Ghiretti o un suo amico!!! Io ho giocato a pallavolo perché alle medie il mio professore Astolfi mi ha appassionato a questo sport e quando terminai la terza media in quella scuola andò a insegare educazione fisica Andrea Nannini che proseguii nella medesima strada. Io mi dirottai verso il calcio perché se fino ai 14 anni potevo essere considerato alto, poi la mia crescita rallentò e mi dedicai al pallone. La pallavolo nella nostra Regione ha regalato tanti successi sempre e in differenti città, ma l’unicità di Modena nasce dalle radici profonde e va ringraziato chi dopo la famiglia Panini ci ha consentito di restare sempre ad alto livello; spesso ci dimentichiamo che per garantire questa passione c’è chi ci dove mettere i soldi e in altre realtà questa cosa non è successa, mentre qui a Modena l’equilibrio tra investimenti e rapporti con il territorio hanno garantito continuità nei risultati e nella passione, anche domenica scorsa contro Trento il PalaPanini era sold out, la passione è rimasta sempre la stessa.”
E’ intervenuto anche Antonio Panini: “Le sfide contro Parma erano belle perché si affrontavano due squadre di altissimo livello e vincere contro Parma era sempre una grande soddisfazione, anche per la forza dell’avversario. Abbiamo cultura di pallavolo in questa Regione anche grazie ai Maestri”.
Una serata piacevole che ha sottolineato quanto siano importanti memoria e valori umani come spiega Ghiretti: “Se gli anni ’90 sono da tutti considerati gli anni d’oro del volley, quando è diventato nazionalpopolare, sia grazie ai successi della Nazionale, sia grazie all’evoluzione dei club e alla crescita del campionato, io credo che gli anni ’80 abbiano gettato le basi per questa esplosione; erano anni di discussioni, di litigate, ma sempre tra persone vere e appassionate, che infatti sono rimaste amiche. Una delle cose che mi rende più orgoglioso è di essere stato invitato da Giuseppe Panini alla cena di addio al volley da parte della sua famiglia, perché come ha detto Giobbe, sono sempre le persone che fanno la differenza”.
Ha concluso Leo Turrini, affermando: “Il lascito più bello di quella pallavolo consiste nel fatto che pur appartenendo a campanili diversi, avevamo tutti in comune il desiderio che la pallavolo diventasse grande e l’obiettivo è stato raggiunto: giocatori, dirigenti e allenatori tutti insieme, grazie a un senso di appartenenza comune e spero che in questo libro, tu Roberto, sia riuscito a trasmettere questo concetto”.
Modena è stato l’ultimo appuntamento del 2023 della presentazione del libro “Io lo conoscevo bene”; nel 2024 il tour proseguirà il 16 gennaio a Padova poi ad Ancona e a Carrara.
(fonte: Comunicato stampa)