Di Redazione
Si avvicina l’esordio della nazionale italiana femminile di Sitting Volley ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020. Le azzurre di Amauri Ribeiro scenderanno in campo venerdì 27 agosto alla Makuhari Messe Hall A nella sfida inaugurale del torneo, affrontando le padrone di casa del Giappone (ore 3 italiane). Vitale e compagne attendono questo momento da oltre due anni: l’Italia infatti ha conquistato la sua prima storica qualificazione alle Paralimpiadi a luglio 2019, grazie alla medaglia d’argento ottenuta nel Campionato Europeo di Budapest.
Le ragazze di Amauri Ribeiro nel torneo paralimpico sono state inserite nella pool A che, oltre al Giappone, vede presenti il Canada e il Brasile (medaglia di Bronzo a Rio 2016). Il girone B, invece, è composto dalla Cina (3 medaglie d’Oro alle Paralimpiadi), gli Stati Uniti (Oro a Rio 2016), la Russia detentrice del titolo mondiale e il Ruanda. Le azzurre oggi hanno preso confidenza con l’impianto di gioco, la Makuhari Messe Hall A: un imponente centro congressi rimodernato per i Giochi di Tokyo 2020, già utilizzato durante le Olimpiadi per i tornei di Taekwondo e Lotta.
Quando mancano meno di 48 ore alla sfida contro il Giappone, la palleggiatrice Giulia Bellandi racconta le sensazioni in casa azzurra: “In gruppo c’è una bella tensione, durante gli allenamenti stiamo dando il massimo perché sono due anni che prepariamo questa Paralimpiade e ora ci siamo. C’è la giusta concentrazione, abbiamo studiato bene le avversarie e ci sentiamo pronte, anche se ovviamente la tensione dell’esordio si fa sentire. Speriamo di tramutare questo sentimento in ulteriore energia: teniamo davvero tanto a questa manifestazione“.
“Contro il Giappone – continua Bellandi – ci attende una sfida tosta, sono una formazione molto combattiva che non si arrende facilmente, neanche quando va sotto di parecchi punti. Dovremo mettere la massima concentrazione su ogni palla e non farci sorprendere se le azioni saranno lunghe e combattute. Per tutti questi mesi abbiamo vissuto la qualificazione alle Paralimpiadi come la realizzazione di un sogno, ma adesso non lo è più. La vita nel villaggio, la cerimonia d’apertura e l’atmosfera dei Giochi ci stanno regalando delle emozioni fortissime, però siamo qui perché vogliamo qualcosa di più e lotteremo sino alla fine per ottenerlo“.
(fonte: Comunicato stampa)