Di Redazione
La squadra azzurra gioca un volley preciso, piacevole e puntuale evidenziando una Malinov ispiratissima in regia ma letale a muro. Le dominicane provano a resistere ma alla lunga si schiantano contro il muro azzurro. L’Italia sgretola Santo Domingo e torna alla Final Six del World Grand Prix dopo due anni: sesta vittoria consecutiva per le azzurre sempre in assoluto controllo di gioco e decisamente molto più efficaci e cattive rispetto alla partita giocata contro la Turchia nella quale si era visto qualche pasticcio.
Il fatto che la statistica contro Santo Domingo sia nettamente favorevole alla squadra azzurra (17 vittorie in 21 incontri) è bugiardo. Le dominicane ci hanno battuto in due degli ultimi quattro match e il loro movimento è in crescita notevolissima, basta vedere cosa stanno facendo a livello giovanile. Mazzanti non cambia nulla della squadra che ha vinto le ultime sei partite, e fa bene. Perché anche se solo a tratti, in campo si vede una squadra autorevole, capace di togliersi dagli impicci ed efficace. Malinov distribuisce il gioco in modo molto diffuso e piacevole. Le soluzioni sono molte, l’alzatrice sa sceglierle di volta in volta con intelligenza.
PRIMO SET – L’Italia parte molto bene prendendosi un break convincente e giocando con la stessa continuità vista nei migliori momenti del match contro la Turchia. Poi, dal decimo scambio in poi, viaggia a corrente un po’ alternata contro una squadra molto fisica. Tuttavia nei momenti decisivi le azzurre mettono a terra i palloni più pesanti: un muro importantissimo di Sylla sul trentunesimo scambio, una gran schiacciata di Chirichella e poco dopo un altro pallone efficacissimo di Bosetti. Il vantaggio aumenta e non scende mai sotto i quattro punti: è Bosetti a chiudere cercando un mani fuori su un muro molto tardivo delle dominicane (25-20).
SECONDO SET – Il secondo set comincia in modo radicalmente diverso: l’Italia pasticcia in ricezione e concede troppo a rete: le dominicane si portano sul 5-1 e le azzurre devono faticare parecchi punti per riprendere quota portandosi con un break eccellente sull’11-9. Da qui in poi è un feroce punto a punto con errori ed eccellenze da una parte e dall’altrra. Forse il miglior momento delle domenicane che non hanno mai vinto contro un’europea in questa World League. Un erroraccio della De La Cruz dalla banda e due splendidi attacchi da una ricezione in sofferenza prima della Egonu e poi della Bosetti, tornano a fare la differenza per l’Italia che alla lunga capitalizza chiudendo al secondo set-point, dopo un altro eccellente movimento della Chirichella, su un lob della Sylla (25-22).
TERZO SET – Nel terzo set l’Italia parte sparata: il primo margine di vantaggio si estende al 12-5 grazie a un paio di attacchi strepitosi di Egonu e a una Malinov ancora una volta molto efficace a muro. Mazzanti fa il suo: si va a prendere un punto importantissimo al video-check sul diciannovesimo punto e riordina la squadra di fronte ai frenetici cambi dalla panchina di Santo Domingo. In definitiva non c’è partita: Malinov strepitosa a muro e vantaggio mai inferiore ai sei punti. Un autentico dominio… (25-15)
ITALIA-SANTO DOMINGO 3-0 (25-20, 25-22, 25-15)
ITALIA: Loda 1, Bonifacio 9, Malinov 6, De Gennaro (L), Bosetti 11, Chirichella (C) 7, Sylla 11, Tirozzi, Egonu 9. Non entrate: Sorokaite, Folie, Orro, Guerra, Parrocchiale (L). Coach Davide Mazzanti.
SANTO DOMINGO: De La Cruz De Peña 6, Vargas Valdez 6, Fersola Norberto, Castillo (L), Dominguez Martinez, Marte Frica 2, Rodriguez Santos, Rivera Brens 1, Peña Isabel, Mambru Casilla 10, Liz Martinez 10, Jineiry Martinez 1. Coach Marcos Kwiek.
Timing Set: 1.18’ (27’ 27’ 24’)
Arbitri: Juraj Mokry (Slovacchia), Jiang Liu (Cina)