Di Redazione
Il capitano della nazionale maschile Ivan Zaytsev è stato ospite oggi nella trasmissione “L’Italia con Voi” di Rai Italia, condotta da Monica Marangoni, che racconta le storie delle comunità italiane che vivono all’estero attraverso alcune rubriche sul mondo dello sport, dello spettacolo e della cultura. Uno dei protagonisti della puntata odierna è stato proprio lo “Zar” che, in collegamento dalla Russia, ha parlato di diversi argomenti, dalla pandemia di Covid-19 alle aspettative per le Olimpiadi di Tokyo.
Sul torneo a cinque cerchi, in particolare, Zaytsev ha detto: “Le mie esperienze olimpiche finora sono state molto intense e molto belle. Manca l’oro, che l’Italia non ha mai vinto: quest’anno abbiamo una squadra molto amalgamata, perché la base è la stessa di Rio 2016, con l’innesto di qualche giovane che ha potuto farsi le ossa e che dovrebbe sicuramente darci una mano per fare un grande torneo olimpico“.
L’opposto del Kuzbass Kemerovo ha poi rievocato i suoi esordi nella pallavolo: “Diciamo che dovevo diventare campione per forza! L’idea di mio papà Vyacheslav è stata quella di instradarmi il più possibile verso una mentalità sportiva, vincente e combattiva. Mi definirei uno che dà sempre il 300% quotidianamente, sia in allenamento che in partita, ho raccolto qualche soddisfazione e spero di avere qualche annetto per raccoglierne altre“.
“Mio padre – ha aggiunto Zaytsev – voleva un clone a sua immagine e somiglianza, solo che caratterialmente siamo abbastanza diversi: io a un certo punto mi sono trovato a un bivio, addirittura pensavo di smettere e passare al Beach Volley, poi ho cambiato ruolo e trovato la mia identità. È stato un momento in cui sono coincise tantissime cose, tra le quali fondamentale è stata la conoscenza con mia moglie, che mi ha detto: ‘Ciccio mio, ma che stai a fa’?“.
L’azzurro ha parlato poi della situazione legata alla pandemia di Covid-19 in Russia: “La mentalità russa è sempre stata un pochino fatalista, ma hanno comunque sempre rispettato le restrizioni. Qui tuttora i locali chiudono intorno alle 23/mezzanotte, ma ad esempio siamo riusciti a giocare le ultime 4 partite con il palazzetto pieno. A Mosca e San Pietroburgo se la sono vista un po’ più brutta“.
Infine una battuta sul futuro, sia a breve termine (“La prima tappa sarà il rientro a casa, mi godrò un po’ la famiglia e poi ci sarà da preparare l’Olimpiade passando per la VNL che fortunatamente si giocherà in Italia“) sia guardando un po’ più avanti: “Vorrei lasciare il mondo delle pallavolo nelle migliori condizioni rispetto a come l’ho trovato, anche nel senso della tutela dei lavoratori e della riforma dello sport. Vorrei che si raggiungesse quantomeno un semiprofessionismo“.
La puntata completa è disponibile online a questo link.
(fonte: Comunicato stampa)