Di Redazione
Inizia un periodo duro e faticoso per la Cucine Lube Civitanova con gli impegni che non solo riguardano il campionato. Lo sanno bene i giocatori, impegnati a preparare la trasferta di Verona di questo weekend. E’ lo stesso schiacciatore Jacopo Massari a dichiararlo in un intervista pubblicata oggi sul “Corriere Adriatico Macerata”.
La Lube lavora per la trasferta di Verona con la consapevolezza che il tempo del rodaggio sta terminando.
Jacopo Massari, l’estate è finita, e adesso anche il periodo di rodaggio sta finendo. Ha contezza di cosa vi attende? «Ci aspetta un periodo di partite molto intenso. Da domenica a fine novembre sono undici ma dobbiamo concentrarci e guardare ad un impegno alla volta. Puntiamo ad una partita alla volta per centrare tutti gli obiettivi che ci siamo prefissi».
Il primo in scaletta è Verona. Una squadra ferita dopo il brutto ko contro Perugia. E’ cosi? «Ci attende una partita molto difficile perché sono reduci dalla sconfitta casalinga subita contro Perugia. Gli umbri sabato scorso hanno disputato un incontro di alto livello mettendo in evidente difficoltà gli scaligeri. Però sappiamo perfettamente che se qualcosa non gira, soprattutto contro grandi squadre, si va in difficoltà e difficilmente si portano a casa punti. Ed è quello che è accaduto a Verona».
Che tipo di avversario vi aspettate? «Avranno voglia di riscattarsi perché rigiocheranno subito in casa, con un altro top team come la Lube. Dovremo essere bravi a metter loro pressione con il nostro servizio e con la fase muro-difesa».
Avendo militato nel campionato francese, conosce Boyer, l’opposto di Verona? «L’ho affrontato da avversario quando giocava nello Chaumont, ed io ero a Parigi. È un giocatore di altissimo livello ma Verona è dotata di un buon organico, non solo per merito del francese. Noi dobbiamo però pensare a noi, al nostro potenziale, ed essere consapevoli che stiamo perseguendo un percorso e quella è la nostra strada».
Lavorate tanto sul gioco della Lube. Quanto potenziale ha questa squadra? «I tecnici hanno diviso la settimana in due fasi. Nei primi giorni il lavoro è più improntato sul nostro gioco. Si cerca di mettere le basi solide per fare il salto di qualità durante le partite. Stiamo lavorando sugli automatismi che durante le partite potranno poi fare la differenza. Credo che nella seconda parte della settimana ci concentreremo anche sui nostri avversari».
A che punto siete adesso? «Non è possibile dire a che livello di percentuale di gioco siamo arrivati. Stiamo iniziando a giocare bene ma ancora c’è tanto lavoro che ci attende. Siamo a quattro partite su una cinquantina che ci attendono, il percorso è ancora lungo».
La Lube va quindi avanti per la propria strada, con quali obiettivi? «Abbiamo gli obiettivi chiari davanti a noi e dobbiamo pensare e concentrarci sul percorso che stiamo facendo. Dopo Verona ospiteremo Perugia e Trento con il ritmo che si intensificherà non solo per la difficoltà degli avversari ma anche perché si giocherà ogni tre giorni. Il mondiale per club inizierà tra un mese ed è chiaro che la preparazione è finalizzata soprattutto a quell’obiettivo».
Ci voleva un periodo di rodaggio più lungo? «Abbiamo avuto tre settimane per preparare al meglio questo periodo che ci attende. Si lavora per l’amalgama della squadra e per migliorare le questioni tecniche, poi ci si allenerà anche giocando. Le partite poi diventeranno dei veri e propri test per aumentare il livello della squadra, giocando. Questo è il campionato italiano, meglio dire il calendario internazionale. Ora inizia il periodo più bello per un atleta. Le partite per giocare per traguardi importanti».
Massari si aspettava un impatto così alla Lube? «L’impatto è stato molto molto positivo. Da parte della società, dello staff tecnico e della squadra. Sono molto contento e consapevole della scelta che ho fatto. Ho delle responsabilità per il ruolo che ricopro e quando chiamato in causa cerco di fare il mio meglio per la squadra. Cerco di ripagare la fiducia dei tecnici seguendo questo percorso. Se la squadra va bene sono molto felice».
E come giudica la realtà civitanovese? «Mi trovo bene. La società non ci fa mancare nulla, ci mette tutto a disposizione per farci vivere al meglio la quotidianità. La città è a misura d’uomo. Molto vivibile, mi sono trovato molto bene».