Prima la sintesi, poi la commozione. La 36enne bomber azera, di origini slovacche, Jana Kulan (nota in precedenza con il cognome da nubile Matiasovska-Aghayeva) annuncia con un tweet di una sola parola (“Retired“) il suo ritiro dalla pallavolo giocata. Poi, però, si scioglie raccontando un retroscena poco noto della sua carriera durata 23 anni: “Pochi sanno che ho un problema congenito al tendine d’Achille, che mi impedisce di saltare. Nonostante questo, non ho abbandonato la pallavolo e ho colpito ogni pallone che dovevo. Alcuni di voi mi hanno elogiato nel corso della mia carriera, altri mi hanno criticato; ringrazio tutte le persone che mi hanno aiutato ad arrivare fin qui. Non mollate mai, c’è sempre spazio per migliorarsi nella vita“.
Di saltare, Jana – alta 1 metro e 98 – non ha mai avuto troppo bisogno: a 17 anni era già in prima squadra nello Slavia Bratislava e l’anno successivo conquistò anche la NCAA vincendo due titoli di conference in tre anni a Louisville. Nel 2008 il trasferimento in Russia all’Uralochka Ekaterinburg e due anni dopo la svolta della carriera, con l’arrivo in Azerbaijan all’Azerrail Baku, la vittoria della Challenge Cup e l’acquisizione della nazionalità.
Poi tappe in Corea del Sud, Turchia, Polonia, Cina, con qualche trofeo importante (Coppa di Polonia all’Atom Trefl Sopot, Golden League con la nazionale). Infine la seconda giovinezza in Giappone, dove per 5 stagioni – dal 2018 a oggi – ha vestito la maglia delle Toray Arrows, disputando tre finali scudetto e diventando celebre a livello mondiale per il suo record di 60 punti in una sola partita (sia pure con il Golden Set al 25), stabilito proprio in finale nel 2019.
(fonte: Twitter)
