Di dubbi su quale sia la squadra rivelazione della Serie A1 femminile, quest’anno, non ce ne sono proprio: a una sola giornata dal termine del girone d’andata la Roma Volley Club è settima con 17 punti già all’attivo, frutto di 6 vittorie e 6 sconfitte, e in piena lotta per la qualificazione alla Coppa Italia. La squadra capitolina ha strappato punti anche ad avversarie di primissimo piano, come successo sabato nell’anticipo contro Scandicci. E tutto questo lo ha fatto con un roster che – dopo l’inopinato addio di Celeste Plak – è praticamente identico a quello che lo scorso anno ha conquistato la promozione dalla Serie A2.
Un miracolo? No, secondo Jessica Rivero – intervistata da Fabrizio Fabbri sul Corriere dello Sport – c’è una spiegazione ben precisa: “La partita contro Scandicci è lo specchio di ciò che siamo. Un gruppo unito, un pezzo di granito, in cui ognuna gioca per l’altra. Non esiste competizione che non sia quella sportiva. Ognuna di noi dà il massimo e anche oltre. E succede, come accaduto sabato, che Schwan, Valoppi, Rucli possano essere protagoniste come altre durante la stagione. In allenamento Cuccarini non lavora solo sulle titolari, ma mischia i sestetti: lo fa per far sentire tutte quante coinvolte. Così ognuna di noi sa che arriverà il suo momento“.
Non è solo questione di gruppo, comunque: “Cuccarini insiste molto su questo aspetto – continua la schiacciatrice spagnola di origine cubana – però sa anche farci giocare una pallavolo che i nostri tifosi sembrano apprezzare sempre di più. La gente che viene a vederci al palazzetto si diverte e aumenta. Questo per noi vale più di una vittoria. I tifosi sono la nostra forza, e credetemi, non è un modo di dire“.
Adesso il grande obiettivo è restare tra le prime 8 per partecipare alla Coppa: venerdì 23 dicembre Roma andrà sul proibitivo campo della Igor Gorgonzola Novara, ma la potenziale rivale Vallefoglia avrà un impegno altrettanto difficile contro Milano. “Come sempre pensiamo solo alla nostra partita – taglia corto Rivero – senza fare calcoli sulle gare delle altre. Questa è la nostra mentalità“.
(fonte: Corriere dello Sport)
